I campioni donano con il cuore, al Circolo Canottieri Aniene la giornata dedicata alla raccolta del sangue con atleti e sportivi

Da Simona Quadarella a Chiara Pappacena, passando per Sara Gailli, Giordana Artic, Virginia Consiglio e Davide Bonavota, tutti i presenti all'evento

Donazione sangue Circolo Canottieri Aniene. Nella foto: Simona Quadarella e Massimo Fabbricini Gabrielli/Ag.Toiati
Olimpionici e sportivi in campo per aiutare gli altri perché «donare sangue significa donare vita», ripetono gli atleti intervenuti ieri al Circolo Canottieri...

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Olimpionici e sportivi in campo per aiutare gli altri perché «donare sangue significa donare vita», ripetono gli atleti intervenuti ieri al Circolo Canottieri Aniene, in occasione della giornata dedicata alla raccolta del sangue, organizzata grazie al contributo della Croce Rossa. Dalla nuotatrice Simona Quadarella, bronzo alle Olimpiadi di Tokyo, all’azzurra Chiara Pappacena, prima storica medaglia del padel italiano in un evento multidisciplinare Coni. E con loro anche i nuotatori e atleti del club Sara Gailli, Giordana Artic, Virginia Consiglio e Davide Bonavota.

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La giornata

Un sabato all’insegna della solidarietà perché, ricorda Giovanni Malagò, numero uno del Coni e presidente onorario del Circolo, «donare è un dovere di tutti. Rientra nelle attività che ti arricchiscono e ti fanno sentire una persona migliore». Un pensiero condiviso dai tanti soci e atleti del Circolo, punto di riferimento per la promozione dello sport e per le iniziative di beneficenza e utilità sociale. «È importante farlo e convincere gli altri a farlo perché più persone donano e meglio è visto che c’è molta gente che ha bisogno di sangue», dice Simona Quadarella, olimpionica e socia onoraria del club. E lo sa bene anche l’atleta Chiara Pappacena, donatrice da tempo: «È un piccolo gesto per aiutare chi è in difficoltà». Negli ultimi anni, infatti, in Italia le donazioni sono diminuite. «Una carenza che a Roma è più evidente dato l’elevato numero di strutture ospedaliere», spiega Paola Enrico, volontaria della Croce Rossa che ieri ha lavorato nella struttura allestita all’interno del club. Una tendenza che si può invertire solo grazie alla promozione di iniziative simili «utili anche per dare il buon esempio ai giovani», osserva Massimo Fabbricini, presidente del Circolo, che insieme al consigliere Andrea Segato ha accolto i volontari donatori. «Giornate come questa - prosegue Enrico - sono importanti per avvicinare le persone alla donazione perché dopo una certa età non si può più fare e quindi è doveroso coinvolgere le nuove generazioni». Ma l’impegno del Circolo prosegue tutto l’anno con le diverse attività solidali «in collaborazione con Telethon, Airc, Ail e Croce Rossa Italiana», evidenzia Fabbricini spiegando che il club «è sempre aperto alle buone cause perché oltre che società sportiva siamo un circolo con i suoi doveri sociali. Ci piacerebbe essere testimoni del fare del bene». Un obiettivo che si concretizza anche con «Piccoli non invisibili e Piccola famiglia, due onlus fondate dai soci per aiutare chi è in difficoltà», conclude Fabbricini.

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Il Messaggero