«Oltre ai preparatori atletici ci servirà tanto personale solo per controllare che tutti rispettino percorsi e distanze», ripetono nei circoli sportivi dove...
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Fase 2, palestre e piscine riaprono da oggi, l'allarme degli scienziati: c'è alto rischio di contagio
«I frequentatori dei centri sono abituati a essere previdenti, vorrei lanciare una rassicurazione: si può fare attività fisica in sicurezza, i centri stanno diventando ancora più sicuri, i nostri operatori sono abituati a lavorare nell’ambito della salute, gli imprenditori sportivi sono abituati ai sacrifici, sono tenaci, sono convinto che a settembre riapriranno in tanti», dice Giampaolo Duregon, presidente di Anif, l’associazione di impianti sport e fitness affiliata a Confindustria. Per le piscine è un dramma, visti gli alti costi di manutenzione delle vasche, senza contare che sono venuti meno gli incassi della stagione invernale finale.
Palestre e piscine riaprono da lunedì: ecco tutte le regole
Ci sono poi 500 palestre scolastiche che non riusciranno a riaprire oggi e circa 170 impianti polivalenti comunali, di questi solo un centinaio sarà puntuale nella riapertura oggi. Parliamo di strutture utilizzate da 250 mila utenti. Su questo fronte Angelo Diario, il presidente della commissione capitolina Sport sta lavorando su un duplice fronte: assicurare che il dl Rilancio venga emendato per dilazionare le concessioni oltre il 2023 ( a Roma, scadono molto più avanti) e poi con un neocostituito consorzio di gestori mettere in campo procedure snelle e rapide per sfruttare di più gli spazi all’aperto che negli impianti di Roma sono numerosi e preziosi in questo momento. «Bisogna prevedere almeno dei gazebo o coperture per proteggersi dal sole e cambiarsi senza usare spogliatoi interni ad esempio», dice Diario. Poi ci sono ancora 80 palestre afferenti agli oratori gestite dal Csi che in tempi pre Covid organizzava 485 centri estivi per ragazzi. Loro, con 90 mila iscritti, sono proiettati direttamente a settembre. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero