Nella vita da circense c’è una regola non scritta: gli animali devono mangiare prima di tutti gli altri. Dunque, prima dei trapezisti, degli acrobati, dei domatori....
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Tra i recinti degli animali, con il tendone per gli spettacoli smontato da tempo, sono rimasti in 26. «Ci siamo privati del cibo per darlo agli animali», spiega Vinicio Canestrelli, 33 anni, nipote di Lidia e domatore delle 7 tigri del Bengala che vivono con loro. Tra gli animali, ci sono anche 12 cavalli, 3 dromedari e un cammello, 2 buoi dei watussi (Max e Frix), 2 lama (Priscilla, che a breve metterà al mondo un cucciolo, e Roberto) e una trentina di cani, delle razze più diverse.
E’ una storia dura ma a lieto fine, la loro, in tempi di quarantena.
«Campiamo solo dei biglietti dei nostri spettacoli», racconta il ragazzo, sottolineando come «na regola del circo è di aver scorte di cibo, per gli animali, sempre per una settimana in più». Quella settimana, però, è passata. Solo le tigri mangiano, quando non sono in attività, 5 chili di carne l’una (in tempi di attività per gli spettacoli arrivano fino a 8 nel loro pasto di mezzanotte). Tra loro c’è la famiglia di Mike e Kama, di 8 anni, con i figli Indio, Maya e Azteco e le loro zie Taiga e Duna. Poi, però, servono banane, carote, verdure, mele, fieno per i cavalli e per tutti gli altri erbivori, oltre che di crocchette e di cibo umido per i cani. «Abbiamo lavorato fino al 2 febbraio, poi non abbiamo potuto fare più nulla – prosegue Vinicio – E’ venuta anche la Asl a constatare l’ottima salute degli animali, noi cerchiamo di dare il pasto prima a loro e poi a noi».
In questi giorni per la grande famiglia del circo Lidia Togni si sono aperte le porte della Caritas di via Casilina vecchia. Agli animali, invece, ci pensano i volontari della protezione civile e dei City Angels che si presentano sul posto con la carne che riescono a trovare con le donazioni che arrivano anche grazie al loro numero di telefono 388.9739999. «Anche loro hanno bisogno – dice Roberta, coordinatrice della sezione di Roma - Portiamo ogni giorno qualcosa e li cerchiamo di aiutare così». Kama vede arrivare le buste con la carne ed è felice. E' lei la guida della famiglia: si fa fotografare dai volontari mentre Vinicio e gli altri preparano il pasto. Mangiano con gusto e poi uno di loro si stende a terra come farebbe un gatto, in cerca di coccole. Cerca, così, di dire il suo grazie. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero