Seggi coperti in extremis, regole anticovid e distanze rispettate ma scrutatori senza guanti. Il primo giorno di votazione per il referendum sul taglio dei parlamentari, con...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Elezioni, a Roma 760 presidenti di seggio non si presentano
Il copione si è ripetuto nel VII municipio in via Cerveteri.
LE NORME ANTICOVID
Nessun assembramento, code ordinate e distanze rispettate. Agli elettori è stato chiesto di abbassare la mascherina solo per il tempo della verifica del documento di identità. Ogni seggio ha organizzato inoltre percorsi separati di entrata e uscita. In aggiunta, è stato calcolato un ulteriore metro di distanza dal banco del ritiro della scheda. Eppure qualche passaggio previsto dal nuovo regolamento anticontagio è “saltato”: pochissimi – tra presidenti e scrutatori - indossavano i guanti. «Tenerli per l’intera giornata è impossibile. Utilizziamo il gel ogni volta che tocchiamo matite e tessere elettorali», hanno assicurato gli incaricati della sezione a via Galvani. Tanti invece gli elettori che si sono presentati con i guanti: «Oltre alla mascherina, ho indossato anche i guanti perché le matite per il voto passano di mano in mano. Inoltre per distrazione potrei toccare superfici non sanificate» spiega Beatrice Chiarini, all’uscita dal seggio di via dei Corazzieri. Molte perplessità infine sull’assenza di termoscanner agli ingressi: «Non era previsto dal regolamento e questo mi sorprende. Perché la misurazione della temperatura, sarebbe stata una rassicurazione in più per noi e per chi sta lavorando nei seggi» ha commentato Paolo Meoni all’uscita del seggio di via dell’Elettronica all’Eur. Leggi l'articolo completo suIl Messaggero