Trionfale e Roma Nord, la mensa dei cinghiali: rifiuti ancora in strada

C'è chi si copre il volto con una mano nell'illusoria speranza di tener lontano il fetore. Chi volta lo sguardo altrove pur di scacciare via quello scenario...

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C'è chi si copre il volto con una mano nell'illusoria speranza di tener lontano il fetore. Chi volta lo sguardo altrove pur di scacciare via quello scenario scandito da vecchi stendini e caldaie ormai inutilizzabili, gettate in strada al fianco dei cassonetti. Doveva esser tirato a lucido o - quanto meno - ripulito il quadrante di Roma Nord dopo gli avvistamenti di numerosi cinghiali che, nei giorni scorsi, hanno scambiato proprio quei cassonetti tracotanti d'immondizia in banchetti più che sontuosi. E invece è tutto come prima. Forse anche peggio. Cinghiali o meno, i rifiuti restano in strada. Con buona pace dei residenti che, per un attimo, hanno persino benedetto l'emergenza provocata dai mammiferi che, giunti in città quasi a sorpresa, hanno provocato anche degli incidenti mortali. «Il Comune non può certo lasciarci così, in balia dei cinghiali e dell'immondizia» constatava un residente di via Angelo Emo ieri pomeriggio. E in effetti, qualche promessa da palazzo Senatorio è arrivata. Il Campidoglio ha annunciato l'avvio di un piano che oltre alla sterilizzazione degli animali per limitarne la presenza nella zona urbana, prevede la costante pulizia delle strade, piazze e vie prossime alle aree verdi colonizzate dai mammiferi nel quadrante nord della Capitale. A questo si aggiunge l'idea maturata dal dipartimento Ambiente: ridurre il numero dei cassonetti sulle strade maggiormente esposte alla presenza dei cinghiali.


I RIFIUTI

Ma ieri pomeriggio da Trionfale a Medaglie d'Oro (nei quartieri in cui si sono concentrati gli avvistamenti maggiori) lo scenario era pressoché invariato. I cassonetti non solo erano al loro classico posto ma per di più - come consuetudine romana insegna - erano assediati da rifiuti di ogni tipo. Raccolte a rilento, in alcuni casi completamente ferme. Via Adamello, via San Tommaso d'Aquino e ancora via Angelo Emo, via Marziale: in tutti questi casi l'immondizia troneggiava in strada. Dai sacchetti carichi di umido alle torri dei cartonati fino ai rifiuti ingombranti. Materassi, caldaie e scaldabagni e ancora stendini. Buttati in strada con i passanti costretti a passarci in mezzo. E pensare che al netto delle ultime promesse piovute dal Campidoglio, proprio l'Ama lo scorso 6 marzo ha avviato il nuovo orario di lavoro per i dipendenti secondo quanto stabilito dal contratto nazionale firmato lo scorso luglio. Il nuovo orario prevede due ore in più a settimana (da 36 a 38) per tutti i dipendenti. In linea di principio questo avrebbe dovuto comportare una maggiore raccolta, ma poiché le due ore in più di servizio sono spalmate sull'intera settimana, la città resta sporca. Di fatto, venti minuti in più al giorno non hanno permesso di gridare al miracolo.
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Il Messaggero