In principio saranno le vaccinazioni anti-fertilità sui cinghiali poi toccherà alla recinzione delle aree verdi - come il parco di Veio - nella zona a nord di Roma...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Una soluzione immediata non c'è. Anche perché negli uffici di palazzo Senatorio, trattandosi di un fenomeno nuovo (almeno nella sua portata) non esiste una memoria storica di atti o azioni messe in campo in passato che possano essere rispolverate oggi senza troppa fatica. Ma il Campidoglio ha già in mente un intervento che sarà verosimilmente ultimato entro la fine di aprile. L'obiettivo è chiaro: si dovrà tutelare l'integrità dei residenti ma anche la vita degli animali. Quindi, già da adesso è certo che il Comune non procederà con nessuna campagna di abbattimento dei mammiferi. Si adopererà invece per gradi.
L'ITER
In primis somministrando ai cinghiali (più di 3mila quelli che il Comune pensa di dover trattare in futuro) un immuno-vaccino capace di bloccare la fertilità negli esemplari maschi. Per il tipo di farmaco, l'amministrazione vorrebbe avvalersi di un vaccino brevettato negli Stati Uniti, «il Gonacon», spiega la dirigente del Campidoglio Rosalba Matassa, che sta seguendo l'iter del progetto. «Il farmaco - prosegue - ha dato degli ottimi riscontri sui cavalli e sugli asini ma anche sui cinghiali; la fertilità negli animali esposti al trattamento è stata bloccata fino a un massimo di 5 anni senza dover ricorrere alla chirurgia». L'unico problema, però, è che questo vaccino al momento non è riconosciuto in Italia. «Nel tavolo tecnico previsto per la prossima settimana - conclude la Matassa - parteciperà oltre alla Regione anche un rappresentante dell'Istituto superiore di Sanità e comunque qualora Roma Capitale decida di avvalersi del farmaco, sarà necessario un passaggio con il Ministero della Sanità». Ma chi e come procederà a catturare i cinghiali e a iniettare loro il vaccino? Nei piani del Campidoglio la prima voce sarà espletata dall'ex polizia provinciale (oggi in forza alla Città Metropolitana) che ha già le conoscenze per procedere con questo tipo di intervento e poi la Polizia Locale di Roma Capitale per arrivare alle guardie zoofile, ai veterinari volontari per la somministrazione del farmaco.
I CONFINI
A tutto questo si aggiungono infine una serie di azioni che sono - in linea teorica - praticabili con maggiore velocità. Vale a dire l'istallazione di recinzioni elettriche per animali selvatici in alcuni tratti della riserva naturale di Monte Mario e nel parco di Veio. Infine il dipartimento all'Ambiente, su richiesta dell'assessora Pinuccia Montanari, sta vagliando la possibilità di rimuovere da alcune strade i cassonetti dell'immondizia che in passato hanno attirato i cinghiali usciti dai parchi per andare a caccia di cibo.
Camilla Mozzetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero