Le prime volte, i debutti, portano da sempre con sé uno speciale misto di ansia da prestazione e paura di deludere chi ha da sempre creduto in te. Soprattutto se è...
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«Siamo felici ed orgogliosi di vedere questo cortile di un Liceo pieno di pubblico – ha detto Carocci, salutando il pubblico - è la migliore risposta che si potesse dare ad una Piazza che, come San Cosimato, invece è rimasta vuota. Ringrazio la Regione Lazio, BNL e Siae perché ci hanno sostenuto in questa nuova impresa di animare ed aprire le porte di questa scuola, nuovamente, a tutta la città». In prima fila c’è anche Lidia Cangemi, la preside del Liceo Kennedy che ha permesso al rione di non disperdere l’esperienza portata avanti da questi 21 ragazzi. «La nostra scuola – ha detto - è uno spazio aperto agli studenti ogni giorno, ma siamo felici che questo spazio si possa anche aprire a tutta la città e diventare la città.
Emozionato per il debutto lo è anche chi avrebbe titolo per non esserlo affatto, quel Francesco Bruni che ha creduto in Carocci dalla prima proiezione: «È la prima volta che esco in una situazione pubblica dopo mesi, nel frattempo mi è passato un treno e sono felicissimo di essere qui stasera. Sono quasi più emozionato di quando questo film lo abbiamo presentato al Festival di Bari quasi un anno fa: il film è stato girato proprio qui intorno, quindi siamo tornati sul set». «E’ ora di finirla con queste battaglie a questi ragazzi del Cinema America, loro sono meravigliosi, la loro è una battaglia magnifica – ha aggiunto Giuliano Montaldo - Noi ci dobbiamio divertire, dobbiamo gioire insieme, dobbiamo studiare chi eravamo e capire chi siamo. Questo va fatto nelle scuole ed il fatto che in una serata come questa si faccia questa proiezione in una scuola è stupendo». Soddisfatti anche tutti i giovanissimi dell'Associazione Piccolo America - tra i 19 e i 30 anni - che hanno lavorato alla riuscita della serata. «Qui c'è un clima sereno e disteso - ha detto Federico Croce, Tesoriere dell'associazione - i ragazzi sono rilassati, felici di aver vinto una grande sfida e battaglia. Ma c’è anche speranza per tornare in piazza San Cosimato». «Per me è una prima volta qui, con l'America - dice Giulio, 19enne arrivato appositamente da Milano per far parte del gruppo - e quello che mi ha colpito è l'atmosfera unica di queste serate: non ho mai vissuto nulla del genere nella città dalla quale provengo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero