Cinecittà, gli studios si rifanno il trucco: si parte dall'insegna

Cinecittà, gli studios si rifanno il trucco: si parte dall'insegna
Un nuovo look per gli Studios di Cinecittà, a cominciare da una nuova insegna e una nuova facciata alla vigilia della nona edizione del Festival Internazionale del Film di...

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Un nuovo look per gli Studios di Cinecittà, a cominciare da una nuova insegna e una nuova facciata alla vigilia della nona edizione del Festival Internazionale del Film di Roma.










Durante la serata, oltre ai numerosi vip, tra cui Dante Ferretti, Paola Cortellesi, Claudia Gerini, Luisa Ranieri, Riccardo Scamarcio, Ornella Muti, Anna Ferzetti, anche la presenza di Luigi Abete, Presidente Onorario di Cinecittà Studios, Caroline Scheufele, co-presidente di Chopard, Roberto Cicutto, presidente dell'Istituto Luce. La ristrutturazione, costata circa 300mila euro, è stata finanziata in gran parte da Chopard: «È un accordo triennale firmato con Cinecittà e Istituto Luce - racconta Raffaella Rossiello, direttore della comunicazione internazionale di Chopard - per un programma di supporto per vari interventi di cui questo è il primo».



Durante la serata un cocktail, una cena esclusiva sul set della Roma Antica e una sfilata di gioielli. «Il progetto di sviluppo di Cinecittà Studios si articola su tre fronti, da una parte le nuove attività di servizio che verranno sviluppate nelle aree limitrofe a Cinecittà accanto a un nuovo teatro programmato simile al tradizionale storico Teatro 5 - racconta Luigi Abete -. Un secondo punto consiste invece nella ristrutturazione dei teatri esistenti, già iniziata. Poi c'e una terza area, ossia il restauro di punti simbolici e storici. Oggi - prosegue - abbiamo l'occasione di inaugurare il primo dei restauri, ossia quello della storica e mitica entrata apparsa nelle produzioni dei più grandi registi italiani, che grazie anche al contributo di Chopard è stata ricondotta ai suoi colori originari con interventi pittorici e artistici che consentono di rivederla com'era all'inizio».



«È la nostra Hollywood, non merita di essere abbandonata - gli fa eco Luca Dini, direttore di Vanity Fair - questo è un passo avanti». Fuori dalle mura degli Studios anche il gruppo di lavoratori 'Salviamo Cinecitta«: »Troviamo questo evento una cosa posticcia, siamo 38 persone in cassa integrazione dal 28 aprile, alcuni licenziati e altri finiranno la solidarietà di due anni a dicembre, quindi ci saranno altri licenziamenti. Dentro Cinecittà è tutto appeso a un filo, per noi l'inaugurazione di questa facciata è un'offesa alla dignità della società e dei lavoratori cassintegrati e licenziati. Dietro la facciata c'è altro».
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Il Messaggero