Prima Porta, il cimitero dimenticato: palazzine chiuse perché a rischio crollo e spazzatura per i viali

Diverse palazzine chiuse perché sono a rischio crollo; spazzatura per i viali

Prima Porta, il cimitero dimenticato: centinaia di proteste arrivate all'Ama
Una tanica d’acqua da due litri in una mano e un mazzo di fiori nell’altra. Mario scende dall’autobus e si avvia a passo lento verso una delle palazzine poco...

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Una tanica d’acqua da due litri in una mano e un mazzo di fiori nell’altra. Mario scende dall’autobus e si avvia a passo lento verso una delle palazzine poco distanti. «Da più di due settimane non c’è acqua» ci racconta. Lo seguiamo nel suo tragitto e una volta entrati nel lotto dove è sepolta la moglie ci mostra una fontanella secca. «Ecco nessuno qui è in grado di porvi rimedio. E’ scandaloso. Io vengo ogni settimana da Monti Tiburtini e ultimamente sono costretto a portami l’acqua da casa». L’uomo svuota le fioriere della moglie e poi sistema un mazzo di tulipani. Ma quello della mancanza d’acqua è solo uno dei problemi che affliggono il cimitero Flaminio. Un cimitero sempre più nel degrado. 

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Le strutture più malandate sono sicuramente le palazzine. Praticamente tutte hanno gli intonaci esterni che presentano crepe. Alcuni ingressi sono chiusi per motivi di sicurezza i primi piani degli edifici O, P e Q per distacchi di intonaco. In questi mesi di abbandono, gli ambienti si sono trasformati in un set da film dell’orrore: lapidi spaccate gettate a terra, vasi di fiori ricoperti da ragnatele, pavimenti ricoperti dal guano dei piccioni. Più di qualche visitatore è stato costretto a tornare indietro perché impossibilitato ad entrare. Un altro grande problema sono le infiltrazioni d’acqua. Completamente allagati alcuni pavimenti su cui galleggiano detriti, petali e foglie secche. Dalle infiltrazioni sul soffitto le gocce d’acqua cadono costanti a terra, i rivoli scivolano sulle pareti e sulle finestre.

In certi edifici sono talmente copiose che l’acqua scende sui loculi creando un disastroso “effetto cascata” su fotografie, ceri e fiori, dicono i tanti cittadini stanchi ormai di questa situazione. Come se non bastasse al tramonto tra i viali isolati sono stati segnalati anche diversi episodi di furti e rapine ai danni di alcuni parenti dei defunti. 

I PERICOLI

Sono infatti, decine le lamentele dei cittadini che frequentano l’enorme camposanto costituito da 140 ettari di estensione con 37km di strade interne. Basta girare un po’ per rendersi conto della situazione. Tombe ben curate che si affacciano su prati dove le sepolture sono ricoperte da erbacce. Più in là campi con distese di croci crollate a terra, lapidi spezzate ed edifici dal cemento scrostato tra viali pieni di buche e dossi. Centinaia le mail inviate ad Ama e al Comune, così come le segnalazioni con tanto di foto fatte anche al municipio XV in cui ricade il Flaminio. Il Municipio dal canto suo ha chiesto ad Ama di effettuare un sopralluogo per porre in essere tutti gli interventi necessari al ripristino del decoro e della fruibilità di quelle aree. «Una condizione totalmente fuori controllo», commenta il comitato “Tutela Cimiteri Flaminio Prima Porta Verano Laurentino”, nato anni fa per contrastare lo stato di degrado dei campisanti di Roma. «Un’umiliazione continua per chi si reca in visita ai propri cari».

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Il Messaggero