Movida, sequestrata la discoteca Cieloterra: «Attività non a norma e uscite di sicurezza ostruite»

Era diventato, dopo la chiusura dell'Ex Dogana, il nuovo polo della movida a Roma Est. Nato, di fatto, dallo stop forzato del maxi-locale di via dello Scalo di San...

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Era diventato, dopo la chiusura dell'Ex Dogana, il nuovo polo della movida a Roma Est. Nato, di fatto, dallo stop forzato del maxi-locale di via dello Scalo di San Lorenzo, Cieloterra aveva conquistato un pubblico soprattutto di under 30. Ma venerdì scorso, durante un controllo della polizia, è stato posto sotto sequestro, in seguito ad alcune irregolarità riscontrate dagli agenti. Un accertamento di routine, quello disposto dal Questore, Carmine Esposito, che, dal giorno del suo insediamento, ha messo sotto pressione tutti i titolari delle discoteche romane, con una linea della tolleranza zero verso la movida selvaggia. Niente sconti, nell'interesse del pubblico e e della sicurezza delle migliaia di giovanissimi che, soprattutto nei weekend, popolano la nightlife cittadina.


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E così, venerdì notte, alcuni agenti si sono presentati all'ingresso di Cieloterra, in via di Portonaccio, al civico 23, chiedendo di poter effettuare un sopralluogo nella struttura che ha iniziato ad operare nel marzo dello scorso anno. Ai gestori è stato, inoltre, richiesto di produrre le licenze necessarie per far svolgere le serate. Ma durante i controlli, i poliziotti hanno accertato che gli estintori non erano in regola (alcuni erano scaduti) ma, soprattutto, che alcune uscite di emergenza erano state sbarrate.
 
«Di fatto, erano state chiuse con delle serrande e il tutto era bloccato da un lucchetto», spiega chi ha assistito al sopralluogo. Ma secondo la polizia ci sarebbero stati anche dei problemi con le autorizzazioni. I gestori, infatti, sarebbero stati in possesso soltanto di una licenza temporanea (fino al 1° febbraio), per l'utilizzo del piano terra. E, invece, venerdì sera, era in corso una festa un compleanno al primo piano. Il tutto, quindi, senza i permessi del caso. Da qui la decisione della Questura, nello specifico della squadra investigativa di via di San Vitale, di procedere al sequestro preventivo dell'intera struttura, sulla base dell'articolo 321 del codice penale.



LA REPLICA

I responsabili della discoteca, tramite l'avvocato Nicola Madia, fanno però sapere che presenteranno a breve una relazione con la quale contano di ritornare in possesso del locale. «Intanto precisiamo che gli estintori erano perfettamente a norma spiega il legale Il problema è che nella serata in cui sono stati effettuati i controlli, i gestori non erano presenti per motivi di salute: di conseguenza, sono state riscontrate delle problematiche che non si ripeteranno mai più». Nella relazione, l'avvocato spiegherà che sono state attivate «tutte le misure necessarie affinché quei fatti si ripetano di nuovo». Il gip, adesso, ha 10 giorni di tempo, dalla ricezione degli atti, per decidere se convalidare o meno il sequestro disposto dalla polizia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero