Ci sono giorni un cui l'aria è composta per metà di ossigeno e per metà di profumo di grigliata. Merito di persone come GianMario, appassionato di...
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Ma, anzichè fare come tutti e portarci in cucina, ci ha fatto accomodare nel suo giardino al centro del quale, nemmeno fosse un sacro altare, campeggia un barbecue che pare una navicella spaziale in miniatura.
Sul piatto - anzi no, sulla griglia - sono finite le chicken wings “rabbate" e affumicate secondo l'american style. Parliamo difficile? Forse, ma questo è linguaggio tecnico di chi fa il barbecue. E siccome la patria del barbecue è il Kansas City tocca per forza usare la lingua degli Yankee.
Ad ogni modo la lingua è l'ultimo dei problemi quando si mordono queste gustosissime alette di pollo speziate e cotte a fuoco lento con dei legni aromatizzati per circa sessanta minuti ( al di là dell'oceano questa modalità di cottura si chiama low and slow).
Il risultato? Una versione di pollo molto gustosa come raramente si può gustare in casa. La conferma ulteriore che quando si cucina bene non ci sono confini, barriere e lingue che possano ostacolare un piatto fumante. In questo caso alla ricetta di GianMario è bastato davvero poco per conquistare un nuovo continente: un semplice colpo d'ala (di pollo). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero