Ma guarda questa, ha l’account privato. E tutto della giovincella sembra improvvisamente inquietante, anche il nome, così suadente. Una corte di sconosciute è...
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E quel post, come un slogan “ci sono sempre ragioni giuste per fare cose sbagliate” o “dimmi dove sei e mi faccio tutta Roma a piedi”. Sembrano tutte pericolose, queste Rebecca, Priscilla, Sofia, Ludovica, Alice, Angelica, le amicizie si fanno con un clic e sono migliaia. Migliaia di cuori e pose studiate a cui non si può accedere perché le piccole donne giustamente vagliano le amicizie, non le concedono agli sconosciuti (e fanno bene).
Impossibile capire chi siano, al contrario dei giovani maschi che hanno per lo più il profilo pubblico, accessibile a tutti, più esibizionisti o più ingenui, forse un po’ tutti e due, le adolescenti sono blindate. La voglia di chieder l’amicizia è forte ma il dito è più intelligente e resta al suo posto. Il rischio di esser sgamate è più forte del desiderio d’esser pappa e ciccia con le amichette social. Non si spia punto. Il cellulare è come il diario di una volta, intanto lui ha di nuovo cambiato il codice d’accesso, accidenti.
raffaella.troili@ilmessaggero.it Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero