Cesano si ribella al Biodigestore: «Vincoli archeologici e paesaggistici, è come una bomba»

Manifestazione dei cittadini contro il nuovo impianto

Cesano si ribella al Biodigestore: «Vincoli archeologici e paesaggistici, è come una bomba»
No al Biodigestore a Cesano, siamo stanchi ma andremo avanti se necessario fino alla Corte europea dei diritti umani (EDU)». Questo il grido di protesta di tutti i cittadini...

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No al Biodigestore a Cesano, siamo stanchi ma andremo avanti se necessario fino alla Corte europea dei diritti umani (EDU)». Questo il grido di protesta di tutti i cittadini di Cesano, Osteria Nuova e Anguillara che erano presenti sabato scorso alla manifestazione con i cortei partiti in contemporanea dalla stazione di Cesano e dal complesso delle Aste Taurine di Osteria Nuova. Ai cortei organizzati contro l’impianto di compostaggio dai Comitati di quartiere insieme per Cesano, Osteria Nuova, S.M. di Galeria, Aste Turine, No discarica Tragliatella, Consorzi dei Pini e dei Due Pini, erano almeno in 500, una protesta forte contro la decisione del sindaco Gualtieri di realizzare i due Biodigestori a meno di 15 chilometri l’uno dall’altro, uno in via della Stazione di Cesano (XV municipio) e l’altro a Casal Selce vicino l’Aurelia (XIV municipio).

 

«Un territorio dove sono già presenti le antenne di Radio Vaticana, il depuratore dell’Enea che nel suo stabilimento custodisce anche scorie nucleari, adesso si andrebbe ad aggiungere anche biodigestore - dice Maurizio Ardito del Comitato di quartiere - l’impianto sarebbe a una distanza insufficiente dal centro urbano dalle scuole». Un progetto che l’amministrazione comunale sta portando avanti perché sarebbero stati già finanziati da Ama (38 milioni) e dai fondi del Pnrr (80 milioni) e che il sindaco punta di avviare per il 2023. «Dare l’ok, sarebbe lasciare ai nostri figli una triste e pericolosissima eredità di morte - conclude preoccupato Ardito - in un’area caratterizzata da vincoli archeologici e paesaggistici, come la scoperta di una necropoli etrusca sarebbe come far detonare un’altra bomba».

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Il Messaggero