Cervo irrompe in deposito scuolabus a Palestrina. «Mai visto un animale simile nella nostra zona»

Il mammifero selvatico si sarebbe allontanato dal suo ambiente naturale. E' stato liberato in un boschetto

Cinghiali che scorrazzano lungo le strade romane. Serpenti che trovano “rifugio” nelle scuole. La Capitale (con i suoi dintorni) sembra essersi trasformata in una...

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Cinghiali che scorrazzano lungo le strade romane. Serpenti che trovano “rifugio” nelle scuole. La Capitale (con i suoi dintorni) sembra essersi trasformata in una savana pronta ad “accogliere” le diverse specie di animali selvatici. L’ultimo, un cervo rinvenuto - questa mattina - in una deposito scuolabus a Palestrina.

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L’animale si sarebbe introdotto in maniera del tutto accidentale all’interno dell’area. “Stamani  quando siamo arrivati - racconta al Messaggero un dipendente del deposito - ce lo siamo ritrovati davanti ai nostri occhi. Tutt’altro che spaventati, stupiti perché non avevamo mai visto un animale simile nella nostra zona.” “Eravamo molto preoccupati - prosegue - perché non era nel suo habitat naturale. Mi sono immediatamente attivato per chiamare i soccorsi. Prima i carabinieri della Forestale, poi i Vigili e Polizia Locale ed infine è intervenuto l’esperto zoofilo, Andrea Lunerti, che ha provveduto a liberare e reintrodurre il mammifero nel suo ambiente naturale, su indicazione del commissario straordinario Enza Caporale, con una ordinanza emessa in tempi piuttosto veloci.

Palestrina è circondata da un ambiente naturale piuttosto vasto e non è il primo caso di avvistamento di un cervo. Ce ne sono stati altri in passato, ma nessun animale si era mai avvicinato all’interno di un deposito. Nemmeno le telecamere di video sorveglianza sono riuscite a catturare l’istante in cui l’ungulato - una femmina adulta, sopra i quattro anni - si è addentrato all’interno del deposito. Si presume che il cervo si sia lanciato dalla parte superiore della recinzione dell’area ( dove è stata poi liberato) e abbia trovato “riparo”.

“Si avvicinano così tanto ai centri abitati solo quando sono inseguiti e con ogni probabilità si stanno espandendo i lupi”, ha spiegato al Messaggero l’esperto zoofilo, Andrea Lunerti. “Non abbiamo mai assistito a questo tipo di fenomeni perché ovviamente questi animali non sono mai stati insidiati fino adesso e vivevano in una condizione naturale, ma senza vertice della catena alimentare. E’ molto strano che si sia allontanata dal branco e probabilmente era anche in stato interessante e molto impaurita.” “Sicuramente - prosegue ancora Lunerti - è stata infastidita da qualcosa che l’ha terrorizzata. Quando sono timorosi anche un centro abitato può diventare un luogo sicuro dove proteggersi.”

 

Un mammifero dotato di una estrema velocità ed agilità oltre ad una spiccata sensibilità. “Sono animali molto sensibili - aggiunge Lunerti - e gli stessi occupanti del deposito sono rimasti stupiti perché - nonostante i numerosi tentativi - non sono riuscita a liberarla. Quando entrano in un ambiente ostile, ricco di agenti disturbatori come le strisce bianche in terra è molto difficile per loro trovare una via di fuga. Sono animali che si spaventano di fronte a tanti oggetti.”

Nelle immagini girate proprio da Andrea Lunerti il cervo appare impaurito e senza alcuna possibilità di fuoruscita. “Era davvero tremante - conclude Lunerti - ed è finita dietro ai container. I dipendenti del deposito sono riusciti a contenerla fino al mio arrivo. Insieme al dirigente della Asl e alla Polizia Locale ho deciso di evitare ulteriore stress all’animale - già ampiamente provato, affaticato e con qualche escoriazione per tentare la fuga - ed ho tolto il pannello laterale e l’ho liberato proprio in quell’angolo dove c’era un ambiente naturale, un campo coltivato e privo di ogni recinzione perimetrale. In questo modo sarebbe potuto accedere al boschetto, calmarsi e richiamare i sui compagni del branco. E ci siamo davvero riusciti."

 

 

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Il Messaggero