Il Parco archeologico di Centocelle trasformato in una gigantesca discarica. Da cui, ogni giorno, per 15 giorni, proviene una nube tossica fin dentro le case. È la denuncia...
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CAMPO NOMADI - Fino a 8 anni fa il parco ha ospitato un campo nomadi, tra i più grandi della capitale. Poi, lo sgombero. Nessuno, però, si è occupato di effettuare una bonifica vera e propria. Così la situazione è andata degenerando. «Abbiamo il timore che in diversi punti del parco l’immondizia interrata di diversi metri abbia potuto raggiungere le falde acquifere», spiega un residente. Il parco archeologico di Centocelle occupa un’area di oltre 120 ettari e ospita numerosi resti storici. Dalle tre ville di epoca romana alla Piscina, fino alle Terme. Tutte interrate, per il momento, perché «il Comune non è capace di garantirne la sicurezza», raccontano furenti i cittadini. L’area, inoltre, ospita una rimessa d’auto abusiva, frequentata da nomadi che hanno – proprio nelle baracche all’interno del parco – l’obbligo di firma. In più, al centro dell’area verde, si erge oramai ricoperta dalle erbacce una pista d’atterraggio: è qui che è sorto, secondo gli archivi cittadini, il primo aeroporto italiano, con dimostrazioni da parte dello stesso Wilbur Wright, nel 1909.
SVERSAMENTI - Oggi il parco è diventato teatro di sversamenti abusivi. Qui arrivano furgoncini bianchi per scaricare di tutto: da materiale ferroso a plastica, passando per legno, carta, stracci. La nube tossica di inizio gennaio non ha fatto altro che scoperchiare una situazione già conosciuta da tempo. Fino a pochi giorni fa, proprio nel canale lungo oltre 300 metri che conduce alla 'Metro di Mussolini' (il tunnel iniziato nel ’41 e completato nel Dopoguerra, che avrebbe collegato Centocelle con il centro città) si trovavano una ventina di slot machine. I cittadini non ci stanno: «Occorre procedere subito con la bonifica totale del canale e dell’area», spiegano. Riuniti in un comitato di quartiere, hanno incontrato nei giorni scorsi il presidente del V Municipio Giovanni Boccuzzi, ma senza esiti positivi. Anzi. Si prospetta una denuncia per disastro ambientale al Ministero della Salute. «In questi 15 giorni siamo stati protagonisti di un avvelenamento collettivo – racconta Roberta Ricci, residente, dal comitato per la difesa del Parco Archeologico di Centocelle – Sono enormi, e diverse le criticità del parco. Questa è la nostra Terra dei Fuochi», conclude. Il Colosseo in linea d'aria dista appena 5 chilometri. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero