Buche killer, curve sdrucciolevoli e cartelli coperti dalla vegetazione nelle principali strade strategiche dei Castelli. Il manto è dissestato con buche profonde e...
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In questi ultimi due mesi sono saltati anche i rattoppi con il catrame messi sull’asfalto in primavera. Via dei Laghi si conferma ancora come una delle strade più pericolose del Lazio. Non c’è sufficiente illuminazione e segnaletica, il manto è dissestato e le auto sfrecciano come se fossero su una pista. L’anno scorso a causa delle troppe buche, via del Vivaro è rimasta chiusa per circa un mese. Gli slittamenti in auto e moto e gli pneumatici rotti sono ormai all’ordine del giorno, e montano le polemiche e le segnalazioni non solo da parte dei residenti ma anche di tutti quei pendolari che percorrono il Vivaro, via dei Laghi e la strada d’ingresso a Nemi per andare a lavorare: «Rischiamo la vita tutti i giorni – dice Fausto Giordano del comitato dei residenti della zona del Vivaro – con la moto è quasi un suicidio andare queste strade, via del Vivaro è percorsa ogni giorno da migliaia di auto e moto e necessita di un’asfaltatura totale per evitare incidenti e slittamenti».
Il freddo e la pioggia in arrivo preoccupano non poco i residenti che già vedono l’asfalto sgretolato con tutti i conseguenti disagi alla circolazione. Il tratto più pericoloso? Via del Vivaro dal chilometro 2 al chilometro 3, nel tratto ricadente nei Comuni di Rocca di Papa e Velletri. In prossimità delle curve più vertiginose manca la visibilità e l’asfalto è talmente rovinato che è facile sbandare con l’auto. La strada di collegamento con via De Sanctis a Nemi, l’unico ingresso con il paese dalla via dei Laghi è ormai quasi impraticabile per le troppe buche, ravvicinate e profonde.
Nella vicina strada provinciale Nemorense che collega Nemi con Genzano i parcheggi selvaggi ormai invadono una corsia della carreggiata a doppio senso di marcia all’altezza della casa di cura Villa delle Querce. Le auto sfrecciano ad alta velocità e le vetture parcheggiate costringono gli automobilisti ad impegnare il centro della strada con il rischio di fare facili frontali. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero