Castel Sant'Angelo oltraggiato, Roma è lasciata sola

Castel Sant'Angelo oltraggiato, Roma è lasciata sola
Forse soltanto nel 1527, durante il Sacco di Roma, le mura di Castel Sant'Angelo avevano subito un'umiliazione così. Una squadra di lanzichenecchi, undici incivili,...

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Forse soltanto nel 1527, durante il Sacco di Roma, le mura di Castel Sant'Angelo avevano subito un'umiliazione così. Una squadra di lanzichenecchi, undici incivili, invece di fare fuoco e fiamme come i loro predecessori hanno fatto la pipì, davanti a tutti, sulle pareti di questo luogo della grande bellezza. Castel Sant'Angelo ne ha viste tante nel corso dei secoli, e ha resistito a tutto, ma a questo abisso di cafoneria e indecenza non era proprio preparato. E lo ha subíto in una condizione di inferiorità numerica. Praticamente da solo, mentre gli undici lanzichenecchi - italiani? stranieri? - nel loro gesto in pieno pomeriggio hanno potuto contare sul sostegno, quasi sulla ola, dei passanti che invece di chiamare la polizia si sono affacciati alle balaustre per scattare le foto.

 
Tutto ciò, nel cuore di Roma, lì dove il Papa poche ore prima aveva detto la sua messa. Pensando che anche i nemici del decoro, solitamente impegnati h24 sette giorni su sette, si fossero concessi il lungo ponte festivo del 25 aprile. L'incontinenza corporale, contro una Capitale che ha permesso troppi oltraggi, potrebbe essere l'offesa più facile da impedire. Basterebbe l'intervento di un vigile. Ma il vigile dov'è? Possibile che in un giorno così affollato, e in una zona cosi pregiata, manchi un qualsiasi pizzardone dotato di fischietto? La brutta morale di questa storia è che ormai Roma è una sorta di casa di ogni libertà.
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Il Messaggero