Castel Gandolfo, recuperate le bombe tedesche sommerse nel lago

Bombe da mortaio  fino a 10 chili di peso, proiettili da artiglieria pesante e bombe a mano sono le tipologie di ordigni recuperati oggi dai fondali del lago Albano a Castel...

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Bombe da mortaio  fino a 10 chili di peso, proiettili da artiglieria pesante e bombe a mano sono le tipologie di ordigni recuperati oggi dai fondali del lago Albano a Castel Gandolfo dai reparti speciali della Marina Militare Comsubin –  Sdai. Si conclude così una prima fase di operazione di bonifica di circa 30 esplosivi della seconda guerra mondiale dopo tre giorni di immersioni.

Nella tarda mattinata è avvenuta la consegna degli ordigni tra Marina Militare e artificieri del sesto Reggimento Genio Pionieri dell’Esercito alla presenza dei carabinieri della stazione di Castel Gandolfo.

Le bombe, inesplose, sono state trovate in ottimo stato di conservazione dopo oltre 70 anni che si trovavano immerse nell’acqua dolce del lago castellano. Gli artificieri provvederanno a farle brillare in delle cave a Santa Maria delle Mole.
I sommozzatatori hanno trovato gli ordigni ad un altezza che varia dai due ai 10 metri di profondità non lontane dalle rive del lago in via Pescatori nel tratto che parte dai resti della torretta del Coni di arrivo dei vogatori durante le Olimpiadi del 1960 e si estende per circa 200 metri, per tutta la lunghezza della recinzione dell’area delle ex tribune.

Quella di oggi è una bonifica che arriva dopo una precedente ma parziale rimozione di ordigni avvenuta nel 2013. Nello stesso anno  il sindaco Milvia Monachesi ha emesso una ordinanza con le disposizioni per l’interdizione all’uso dell’arenile e specchio d’acqua ricompreso tra il vecchio porticciolo e il limite dell’area bonificata, vietando la pesca e la navigazione di qualsiasi mezzo per una fascia di almeno 30 metri: “Finalmente – ha detto la prima cittadina Monachesi – si è compiuta questa ulteriore bonifica di ordigni alle porte della riapertura della stagione estiva, ringraziamo i carabinieri, e le forze armate che si sono impegnate nell’operazione”.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero