Roma, al Tuscolano e all'Appio Claudio cassonetti bruciati e mai sostituiti. I residenti: «Ormai li hanno dimenticati»

I residenti del VII municipio continuano la loro battaglia con i rifiuti

Cassonetti bruciati al Tuscolano
Quattro cassonetti bruciati in pochissimi metri quadrati ormai da più di un mese in bella vista sempre pieni di rifiuti e “abbandonati” a se stessi e ai...

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Quattro cassonetti bruciati in pochissimi metri quadrati ormai da più di un mese in bella vista sempre pieni di rifiuti e “abbandonati” a se stessi e ai residenti del quartiere. Due in via Tuscolana tra il civico 975 e i 985 (tra via Caio Lelio via Statilo Ottato) e altri due in via Lucio Papirio tra il 136 e il 144 prima di arrivare in viale Lemonia. I residenti del VII municipio continuano la loro battaglia con i rifiuti, questa volta ad aggiungersi ai cassonetti strabordanti di spazzatura ci sono anche quelli bruciati e mai sostituiti.

Settebagni, al via la sostituzione di campane del vetro e cassonetti

«E’ triste perchè ormai ci siamo abituati, li vediamo tutti giorni e non ci facciamo più caso ma il municipio dove sta? perchè non segnalano questi casi all’Ama per farli sostituire» dice una dipendente di un grosso supermercato di via Lucio Papirio. Le fa eco una residente che sta uscendo del supermercato «Ormai non c’è più vergogna, non si muovono neanche se questi casi escono sui giornali, e l’Ama continua a nominare nuovi dirigenti». E’ proprio di qualche giorno fa della notizia dei un esposto presentato alla Procura della Repubblica e alla Procura della Corte dei Conti dal consigliere Di Stefano (Udc-Forza Italia) per le nomine a raffica fatte dall’Ama nel 2022 (quelli di agosto e prima di Natale su tutte) e che questi finite sul tavolo della Corte dei Conti abbaino accesi i riflettori su tutto il Cda della municipalizzata. «Finché è una questione di lotta interna al Pd va bene, ma quando si mettono le mani in tasca ai romani bisogna fermarsi» la dichiarazione del consigliere che ha sottolineato anche l’approvazione da poco di un piano industriale da 700 milioni di euro.

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Il Messaggero