«Dovete lasciare lo stabile». Una comunicazioni che sembra non lasciare spazio a dubbi tanto da far dire in un tweet al vice ministro dell'economia Laura Castelli,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE --> Roma, CasaPound, mossa Raggi: «Il governo li sgomberi»
Le due lettere il 28 maggio dopo quella che probabilmente è stata la proverbiale goccia versata proprio a Ostia, dove qualche giorno prima la sindaca - che ha ricevuto solidarietà pressoché unanime - è stata costretta a rimanere in macchina per mezz'ora a causa di una contestazione guidata dal leader locale del movimento, il consigliere municipale Luca Marsella. «Casapound - aveva detto qualche giorno fa - ce l'ha con me perché ho rotto sia a Ostia che a Roma. Nessuno degli stabili è del Comune altrimenti avrei avviato lo sgombero». Finora ha potuto agire solo nell'ambito delle sue competenze: a fine luglio scorso era andata di persona a bussare al palazzo dell'Esquilino, occupato dal 2003, per notificare il provvedimento di rimozione della scritta abusiva in marmo sulla facciata, poi cancellata dagli stessi militanti ai primi di agosto per evitare l'intervento coatto dei tecnici comunali. Contro la sede di Casapound è in piedi una procedura di sgombero avviata lo scorso 19 luglio dal Demanio, accompagnata da una denuncia alla procura di Roma. La Corte dei Conti ha calcolato un danno erariale di 4,6 milioni per omessa disponibilità del bene e mancata riscossione dei canoni da parte del Demanio stesso e del Miur.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero