Casamonica, tensione alla messa per il boss: insulti e spintoni ai giornalisti VIDEO

Casamonica, tensione alla messa per il boss: insulti e spintoni ai giornalisti VIDEO
Tensione alla messa in suffragio del boss Vittorio Casamonica. I parenti del defunto al termine della cerimonia si sono scagliati contro i giornalisti. Sono volati insulti e...

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Tensione alla messa in suffragio del boss Vittorio Casamonica. I parenti del defunto al termine della cerimonia si sono scagliati contro i giornalisti. Sono volati insulti e spintoni: «Non provocate, rispettateci, ormai avete visto tutto, fatela finita». Subito sono intervenuti gli agenti in borghese per ristabilire l'ordine.








«Non siamo santi oddio - ha detto Egidia Casamonica - Sbagliano preti sugli altari e non possono le persone in strada. I preti violentano i bambini e noi non violentiamo nessuno. Di certo non siamo un clan ma una famiglia riunita. Siamo rom abruzzesi. Lo Stato ci deve rispettare. È una vergogna».



Oltre sessanta uomini e quindici volanti hanno presidiato l'area della parrocchia di San Girolamo a Casal Morena durante la messa. Nella chiesa blindata dalle forze dell'ordine sono presenti circa cento persone tra famigliari e affiliati al clan. Assente invece il figlio del boss, Antonio, ai domiciliari, che aveva ottenuto un permesso per partecipare ai funerali show di giovedì scorso al Tuscolano.



Davanti a una selva di telecamere e giornalisti, i parenti del ras defunto sono arrivati alla spicciolata. Più donne che uomini, avvolte da gonne lunghe, con tanti bambini al seguito. Il passo del Vangelo letto dal parroco, Don Francesco Fissore, è quello dei sepolcri imbiancati, belli a vedersi all'esterno ma che dentro sono pieni di ossa e di putridume.



Nessun manifesto, stavolta. Nessuna carrozza. Nessuna celebrazione con la musica del Padrino. Rispettati i divieti della Questura, che due giorni fa aveva imposto ai Casamonica una cerimonia in forma strettamente privata ed esclusivamente all'interno dei locali della chiesa. Vietata «la commemorazione in luoghi pubblici o in modalità clamorose».



In attesa del funerale, ieri pomeriggio la chiesa era stata tirata a lucido. «Ci saranno più agenti che famigliari», ha detto padre Francesco, che ha spiegato di non voler negare i funerali a nessuno. «Non li rifiuterei neanche a un mafioso. Anche Gesù d'altronde stava coi peccatori. Lo stesso faccio io. Non è la prima volta poi che celebro messe per un Casamonica. Proprio ieri ce n'è stata una».



Sulla figura del boss Vittorio, non si è pronunciato. Anzi. «Può darsi che abbia anche fatto cose buone, come dicono i parenti. Non è detto. Anche se di sicuro non affronterò la questione nell'omelia. Io, come uomo di Chiesa, posso solo pregare per lui».



Neanche la musica de Padrino suonata da una banda nei funerali di giovedì sembra averlo scandalizzato. «Ormai in tanti funerali c'è la musica. C'è chi mette Renato Zero, chi il Padrino. A lui sarà piaciuto questo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero