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Inaugurato alla Casa Della Storia di Roma un progetto sostenuto dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza - Ministero dell’Interno e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), anche alla luce delle recenti indagini condotte nell'Archivio Apostolico Vaticano.
Un’iniziativa, come ha dichiarato Cristina Olini nelle veci della presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani, «per diffondere i valori della ricerca e della memoria tra i giovani».
Gli obiettivi del seminario e della ricerca sono quelli della valorizzazione della memoria e della divulgazione delle vicende del patriottismo italiano durante l’occupazione tedesca a Roma.
Il progetto si svolge in collaborazione: con la fondazione Bruno Buozzi, con l’università LUMSA di Roma, con la fondazione Giacomo Matteotti, con l’ANPC, e con l’istituto romano per la storia d’Italia dal fascismo alla resistenza.
Programma, quello presentato oggi, dalle spiccate caratteristiche innovative, che si pone tramite la ricerca archivistica, il fine di affrontare le tematiche dei rapporti politici e delle forme di collaborazione nel movimento resistenziale durante l’occupazione nazifascista di Roma, in una maniera differente da quella frammentaria e settoriale adoperata finora. Non fermandosi alla mera analisi fattuale, sottolineando le interconnessioni e le ricadute che tali avvenimenti hanno avuto nei periodi storici successivi.
L’incontro è collegato alle iniziative di studio promosse del gruppo di ricerca “Un laboratorio politico: Roma, la Santa Sede e l’Italia (1943-1944)”, coordinato dal vicedirettore dell’Istituto storico Germanico di Roma, Lutz Klinkhammer, assieme per l’Università LUMSA dal prof. Andrea Ciampani, ed al prof. Andrea Ungari, collaboratore dell’Ufficio Storico dell’Esercito. Il gruppo di lavoro vede tra i suoi partner anche il Pontificio Comitato di Scienze Storiche, l’Istituto per la storia dell’Azione Cattolica e del movimento cattolico in Italia (ISACEM). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero