Roma, il caso dei carichi in Emilia-Romagna. La Lega attacca l’asse dem-5 Stelle

Roma, il caso dei carichi in Emilia-Romagna. La Lega attacca l’asse dem-5 Stelle
La crisi dei rifiuti di Roma irrompe nella campagna elettorale dell’Emilia-Romagna. Tra Piacenza e Riccione si vota per le regionali il 26 gennaio. Il testa a testa tra...

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La crisi dei rifiuti di Roma irrompe nella campagna elettorale dell’Emilia-Romagna. Tra Piacenza e Riccione si vota per le regionali il 26 gennaio. Il testa a testa tra Bonaccini (governatore uscente del centrosinistra) e Borgonzoni (candidata di centrodestra quotidianamente sostenuta da Salvini) ha guadagnato una valenza che va oltre i confini dell’Emilia e della Romagna.

 
Cosa è successo? Stefano Zaghis, amministratore unico dell’Ama, in un’intervista rilasciata al Messaggero, spiega che se la Capitale non troverà una discarica prima del 16 gennaio, quando chiuderà l’impianto di Colleferro, per evitare l’emergenza sarà chiesto ad Hera (multiutility emiliano-romagnola) di prendere più rifiuti romani. Hera da anni riceve rifiuti romani, ma Zaghis sostiene di avere sottoscritto un contratto, per una spesa di ulteriori 18 milioni di euro, che garantisce lo smaltimento di quantitativi maggiori, in modo da colmare la lacuna che si potrebbe creare quando la discarica di Colleferro non smaltirà più le mille tonnellate giornaliere attuali. Lucia Borgonzoni, candidata alla presidenza dell’Emilia-Romagna per il centrodestra, ieri, dopo avere letto l’intervista, è passata al contrattacco, accusando il suo avversario, Bonaccini, di volere aiutare Virginia Raggi in cambio dei voti dei 5 Stelle.


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Dice la Borgonzoni: «No ai rifiuti di Roma. La salute degli emiliano-romagnoli non si svende. Non vorremmo che l’annunciato accordo per importare nella nostra regione rifiuti di Roma rientrasse nella strategia di Bonaccini per cercare di ammiccare ai vertici dei Cinque Stelle, sperando di raggranellare qualche voto alle elezioni. L’Emilia-Romagna non è la discarica del Paese». Borgonzoni ieri era a Finale Emilia, dove la procura ha sequestrato una discarica e dunque il tema dello smaltimento della spazzatura è particolarmente sentito. Replica dell’assessore all’Ambiente della giunta Bonaccini, Paola Gazzolo: «La Borgonzoni non sa che Hera ha sede legale in Emilia-Romagna, ma stabilimenti in tutta Italia e accordi con l’estero. Non ci sono nuovi accordi tra Hera e Ama che coinvolgano la nostra regione». Traduzione: Hera prenderà più rifiuti romani, ma non li smaltirà in Emilia-Romagna.
 

Il paradosso è che ieri anche il candidato dei 5 Stelle alla presidenza dell’Emilia-Romagna, Simone Benini, ha attaccato Hera: così mentre i 5 Stelle romani firmano contratti con la multiutility emiliano-romagnola, quelli locali l’attaccano. Un corto circuito, anche perché Stefano Zaghis, manager e militante a 5 Stelle nominato amministratore unico dell’Ama da Virginia Raggi, nell’intervista al Messaggero dice: «Per stilare il nuovo piano industriale dell’Ama abbiamo preso come punto di riferimento la regione più virtuosa sul fronte della gestione del ciclo dei rifiuti». Quale? «L’Emilia-Romagna».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero