Carabiniere ucciso a Roma, la moglie disperata: «Me lo hanno ammazzato»

«Me lo hanno ammazzato». Straziata dalle lacrime, Rosa Maria, la moglie del carabiniere ucciso sfoga la sua disperazione fuori dalla camera mortuaria del Santo Spirito...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Me lo hanno ammazzato». Straziata dalle lacrime, Rosa Maria, la moglie del carabiniere ucciso sfoga la sua disperazione fuori dalla camera mortuaria del Santo Spirito a Roma. «Lei viveva per lui, è una tragedia», racconta un amico in lacrime. «Ancora non ci posso credere», ripete un fratello della vittima. Presenti fuori la camera mortuaria dell'ospedale romano almeno 100 tra amici e parenti arrivati dalla Campania, regione d'origine di Mario Rega Cerciello.


Carabiniere ucciso a Roma, lo straziante messaggio dell'Arma: esistenza consacrata agli altri e al dovere

«Sto bene a Roma, ci diceva ma qui era in affitto. La moglie era salita con lui, lavora in una farmacia. Stava finendo casa nel loro paese, a Somma Vesuviana, e voleva tornare per stare vicino alla madre e al fratello Paolo e alla sorella Lucia». Così all'Adnkronos Mario, cugino del vicebrigadiere ucciso, che ha un negozio a Marigliano, in provincia di Napoli.
 

Amava il suo lavoro, sottolinea il cugino: «Consigliava a tutti di mettere l'uniforme - dice - non solo alla sorella. Ha avuto conferma di essere entrato effettivo nell'Arma dei carabinieri, due giorni dopo la morte del padre avvenuta dieci anni fa per una ischemia cerebrale, e si è sposato il giorno onomastico del padre Antonio. Non è possibile perdere la vita per una sciocchezza, non esiste - continua - un ragazzo di 35 anni ammazzato per un telefono. A casa tutto girava intorno a lui, era combattivo. Stanotte prima lo aveva preso, gli diceva "lasciami", poi quello lo ha accoltellato. Ci raccontava i servizi e gli arresti che faceva. Salvini dove sta? Che dobbiamo fare con questa gente? Un delinquente italiano non lo avrebbe nemmeno toccato. Era tanto felice, ora è finito tutto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero