Tutto è iniziato dalla droga, e tutto è iniziato da Trastevere. Se si tirano i fili che hanno portato alla tragica e assurda morte di Mario Cerciello Rega, il 35enne...
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LA FOTOGRAFIA
Un fenomeno, quello dello sballo, dei locali dallo shottino a due euro e della droga a ogni angolo che ha deturpato il volto di Trastevere. Specialmente dopo le 18, quando gli abitanti si ritirano nelle loro case e vengono sostituiti dal popolo della movida. «Questo ormai è un quartiere double face spiega Andrea, che lavora al bancone di un locale a piazza Trilussa Di giorno è quasi un paesino. Di notte si trasforma e diventa un luna-park dello sballo e della droga, un paese dei balocchi dove sembra tutto permesso. Ma la droga è una conseguenza, il problema è il proliferare di locali e localini che genera una movida senza controllo». Hashish, marijuana, cocaina, pasticche, crack, eroina: ce n'è per tutti i gusti.
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«Io da tempo la sera non esco più a Trastevere ma vado da altre parti dice Gabriele, 50enne trasteverino di via San Francesco a Ripa Ormai lo sappiamo dove sono i pusher, i posti sono noti a tutti», aggiunge indicando Ponte Sisto, vicolo Moroni, gli angoli e la fontana di piazza Trilussa, i vicoli intorno a via del Moro, vicolo del Cinque, vicolo de' Renzi, piazza Sant'Apollonia e via del Politeama. «È un po' ovunque, ma l'area tra piazza Trilussa e via della Pelliccia è il cuore dello spaccio».
IL MECCANISMO
Fare l'identikit del pusher-tipo è impossibile. In una zona dove ogni sera si riversano migliaia e migliaia di persone, c'è spazio per tutti, dai nordafricani specializzati in marijuana ed eroina ai giovani che dalle periferie vengono a spacciare cocaina, giovani o ex giovani sbandati che spingono medicinali dall'effetto stupefacente, italiani tossici di vecchia data che spacciano la robba, vu' cumpra' che oltre a braccialetti e collanine vendono anche hashish.
«Non serve cercare la droga, è la droga che cerca te dice Massimo, un giovane che abita in viale Trastevere Con l'esperienza, i pusher riconoscono e avvicinano chi ne è alla ricerca e gliela propongono». Funziona più o meno così. Lo spacciatore prende i soldi e si fa aspettare da qualche parte. Poi va a recuperare la droga, generalmente nascosta in qualche vicolo, spesso dentro i contatori di luce e gas lungo le strade, e gliela consegna. E tra i clienti ci sono anche tanti studenti americani, come i due arrestati per la morte del giovane carabiniere, che quando si tratta di bere ed esagerare ci vanno giù pesanti. «Bevono senza limiti dice Maurizio, 54 anni, cresciuto nel quartiere e spesso danno origine a risse furibonde davanti ai locali».
L'ESASPERAZIONE
I trasteverini sono esasperati. Come Alessandro, il giovane proprietario di un forno. «Abito in via del Moro racconta La sera non esco di casa e quando lo faccio vado da altre parti». Tiziana, proprietaria di una boutique, ha rinunciato a lavorare di sera. «Una volta tenevo aperto fino alle 23.30 spiega la donna ora quando sono le 20 chiudo bottega e scappo a casa». La movida si porta dietro anche la criminalità. «Un mio amico racconta ancora Gabriele di via San Francesco a Ripa alcune notti fa, mentre stava rientrando, è stato spinto all'improvviso dentro un portone ed è stato rapinato del portafogli». Tutti chiedono maggiori controlli delle forze dell'ordine. «Non basta una camionetta in piazza Trilussa, non bastano le divise a passeggio tra i vicoli, i vigili sono troppo pochi», sottolinea ancora Andrea dal suo bancone.
Pier Paolo Filippi
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Il Messaggero