Carabiniere ucciso, la receptionist: «Elder prenotò per due ma arrivò da solo»

Nuovi elementi si aggiungono al caso dell'omicidio del vicebrigadiere Mario Rega Cerciello. Secondo la receptionist del lussuoso albergo di Prati, Elder Finnegan Lee aveva...

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Nuovi elementi si aggiungono al caso dell'omicidio del vicebrigadiere Mario Rega Cerciello. Secondo la receptionist del lussuoso albergo di Prati, Elder Finnegan Lee aveva prenotato la camera matrimoniale dell'hotel Le Meridien Visconti per due a suo cognome. Nella stanza ci sarebbe dovuto essere assieme a Elder un'altra persona, forse un parente, e non Gabriel Christian Natale Hjorth.


È questa la dichiarazione della receptionist 62enne raccolta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di via In Selci a Roma. La donna era in servizio presso l'hotel il giorno prima dell'omicidio, precisamente dalle 15 alle 23,15.

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«Alle 15,30  ho eseguito il check-in di Elder Finnegan Lee. Ricordo che la prenotazione della camera prevedeva l'arrivo di due persone e, non vedendo la seconda, gli ho chiesto se dovevamo confermare la presenza dell'altro, col suo stesso cognome, inserito nella prenotazione. Elder mi riferiva che non sarebbe giunta l'altra persona e che quindi solo lui avrebbe soggiornato presso la nostra struttura. Ho scannerizzato come da procedura il suo documento, attivato un unico badge di accesso della camera 109 e segnalato sul sistema il mancato arrivo della seconda persona».

Ma non è tutto. La receptionist aggiunge un altro particolare al racconto: «Ieri, precisamente alle 10,30 di mattina, ho notato il signor Elder conversare all'interno della hall con altri due soggetti, di cui uno con la pelle nera. Non sono però in grado di poter dare una descrizione, né tanto meno riconoscerli. Ricordo che è stato solo un attimo e preciso che dopo quell'occasione non ho più incrociato Elder, né tantomeno le altre due persone. Tenuto conto che la camera 109 è una matrimoniale, non escludo che il signor Elder abbia fatto accedere, in maniera abusiva, una seconda persona, che rimaneva sconosciuta alla struttura ricettiva»ù

Un'altra testimonianza viene dal facchino 55enne dell'hotel Le Meridien Visconti Roma. L'uomo, che è stato ascoltato come persona informata sui fatti, era di turno nell'albergo proprio quella tragica notte, esattamente tra la mezzanotte e le 4 del mattino. 

Il facchino racconta di aver salutato Elder Finnegan Lee e Gabriel Christian Natale Hjorth verso l'1.30, mentre rientravano nella struttura dopo aver rubato lo zaino a Brugiatelli a Trastevere: «Tra le 00.00 e le 4.00 - riporta l'Adnkronosil -   non ricordo quante volte ho lasciato la hall, ma ricordo che mi sono dovuto allontanare perché è scattato l'allarme antincendio alla stanza 431 situata al quarto piano.  Non so esattamente da quando fossero alloggiati presso la struttura i due americani ma presumo da meno di una settimana»


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Il Messaggero