Due agiati teenager californiani cercano cocaina per una ordinaria notte di sballo nella movida romana. Trovano due carabinieri in borghese accorsi per bloccare un tentativo di...
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Restano in carcere Elder Finnegan Lee e Christian Gabriel Natale Hjort, i due cittadini americani accusati dell'omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri, Mario Cerciello Rega. Il gip di Roma Chiara Gallo ha convalidato il fermo così come sollecitato dalla Procura. I due sono accusati di concorso in omicidio e tentata estorsione.
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Francesco Codini, difensore di Elder Finnegan Lee, ha riferito che il suo assistito si è avvalso della facoltà di non rispondere: «è psicologicamente provato, è un ragazzo di 19 anni. Per rispetto del militare deceduto non vogliamo dire nulla di più», ha spiegato. Natale Hjorth ha chiesto invece di verbalizzare quanto riferito il giorno prima ai pm durante l'interrogatorio.
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Gli sottraggono lo zaino con dentro il telefonino. L'uomo chiama successivamente al suo numero e i ragazzi gli rispondono: riavrà quanto è suo in cambio della restituzione dei cento euro più un grammo di cocaina. L'appuntamento convenuto è in via Cossa, quartiere Prati. L'uomo, però, nel frattempo contatta i carabinieri ai quali riferisce dell'estorsione subita. E questo è uno degli elementi poco chiari: una persona che traffica con ambienti loschi, ma si si rivolge ai carabinieri per recuperare il maltolto. Si presentano al rendez vous dunque il vicebrigadiere Rega ed il collega Andrea Varriale. Natale Jorth - in grado di comprendere l'italiano - ammette che i carabinieri che gli si sono avvicinati si sono qualificati come tali, mentre Lee nega di averlo capito: «non pensavo fosse un carabiniere, avevo paura di essere nuovamente ingannato», ha raccontato agli inquirenti. Inizia una colluttazione. Lee, bloccato da Rega, estrae un coltello lungo 17 centimetri e colpisce per otto volte il vicebrigadiere «in zona vitale» che si accascia nel sangue. I due quindi fuggono verso il loro albergo a quattro stelle che si trova nelle vicinanze. Sembra che i due carabinieri non godessero di altre pattuglie d'appoggio nell'operazione.
È un altro aspetto su cui ci sono dubbi. I due ragazzi saranno riconosciuti dal portiere e da un facchino mentre entrano precipitosamente nell'hotel. Il coltello viene trovato nella loro stanza: sull'occultamento i due si accusano a vicenda. Vicino al luogo dell'omicidio è stato invece rinvenuto lo zainetto sottratto. Nella stanza che gli americani dividevano c'era anche un flacone di Xanax, un potente ansiolitico di cui sembra facesse uso l'accoltellatore. Chi indaga non esclude che i due avessero assunto alcolici prima di incontrare i due carabinieri in borghese.
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Il Messaggero