Un film per ricordare Angelo e raccontare la crudeltà umana

Un film per ricordare Angelo e raccontare la crudeltà umana
Era un randagio, dispensava amore a chiunque. Perché lui un padrone non ce l’aveva e così era costretto a rincorrere il sogno di averne uno. Fino a quando...

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Era un randagio, dispensava amore a chiunque. Perché lui un padrone non ce l’aveva e così era costretto a rincorrere il sogno di averne uno. Fino a quando quattro ragazzi, nel giugno di due anni fa, hanno deciso di porre fine alla sua vita, nel peggiore dei modi. Lo hanno torturato fino alla morte e appeso ad un albero: non paghi di questa crudeltà hanno ripreso tutto con un cellulare e hanno postato il video delle sevizie sui social. Si chiamava Angelo, viveva a Sangineto (Cosenza) e i suoi aguzzini sono stati condannati a 16 mesi. Per ricordarlo e per evitare che ci possano essere altri casi del genere, è stato girato “Angelo – Life of a street dog”, realizzato da Andrea Dalfino e patrocinato dalla Lega nazionale per la difesa del cane. Stasera, il film verrà proiettato – dopo l’anteprima a Milano, lo scorso 29 ottobre – nella sede degli Animalisti Italiani, alle 18.30. «Questo cane – spiegano gli Animalisti – è diventato il simbolo di tutti gli animali torturati e uccisi dalla follia umana. Il film non ha scene di violenza, ma solo i momenti di amore della vita di un cane di strada. Questo progetto ha una finalità educativa, soprattutto verso i giovani». Per questo, andrebbe proiettato anche nelle scuole: per spiegare ai giovani fino a che punto può arrivare la crudeltà dell’uomo. 

marco.pasqua@ilmessaggero.it Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero