Roma, il marito tenta di strangolarla: il cane lo distrae e la salva

Roma, il marito tenta di strangolarla: il cane lo distrae e la salva
Il compagno le salta addosso, la immobilizza sul letto, le stringe le mani attorno al collo e le grida: «Ti uccido». A salvare la donna, una neomamma di un bimbo di...

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Il compagno le salta addosso, la immobilizza sul letto, le stringe le mani attorno al collo e le grida: «Ti uccido». A salvare la donna, una neomamma di un bimbo di appena tre mesi, l'altra sera, in un appartamento al Prenestino, è stato il cane della coppia. Ha visto la padrona in difficoltà, ha capito il pericolo che stava correndo ed è saltato sul letto distogliendo l'uomo dall'intento. La quarantenne così ha avuto il modo di divincolarsi dalla presa, afferrare il telefonino e chiamare la polizia. Quando le Volanti sono arrivate, hanno trovato lui. L. C., quarantenne originario di Latina, che scendeva le scale veloce e che, alla vista, delle divise ha rallentato il passo. Fermato e identificato, l'uomo è stato poi arrestato dagli agenti delle due pattuglie per maltrattamenti in famiglia.


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Ma che cosa era successo prima? Quello di lunedì non era altro che l'ennesimo episodio di violenza che la donna, di nazionalità russa, era costretta a subire. Questa volta a scatenare l'ira di C. L. era stata l'accensione dei termosifoni. «Mio figlio è piccolo, la casa era troppo fredda, ho dovuto accenderli - ha raccontato ai soccorritori - quando lui se ne è accorto è piombato come una furia nella camera dove dormivo con mio figlio, ha cominciato a urlare, minacciarmi, poi mi ha strattonata e portata nell'altra stanza, la nostra, in cui però io non dormivo più».


L'uomo è fuori di sé, dopo che lei riesce a liberarsi dalla presa, la afferra di nuovo, le strappa il bimbo che ha in braccio e lo mette per terra. «T'ammazzo, ti porto via il ragazzino, se mi denunci non lo vedrai mai più». La coppia si era conosciuta un paio di anni fa. Tutto all'inizio sembrava filare liscio, poi lui ha iniziato a rinfacciarle ogni problema economico. Quando era incinta, l'aveva picchiata sferrandolo un pugno nel costato. Dopo la nascita del bambino, sembrava essere tornata la serenità. Ma già qualche giorno fa lei aveva provato a scappare di casa con il bambino, chiedendo aiuto anche ai suoceri e a un'amica. Lunedì l'incubo si è ripetuto, questa volta però ad aiutarla c'erano il cane e la polizia.
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Il Messaggero