Il compagno le salta addosso, la immobilizza sul letto, le stringe le mani attorno al collo e le grida: «Ti uccido». A salvare la donna, una neomamma di un bimbo di...
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Roma, ubriaco aggredisce la moglie davanti alle figlie: arrestato
Ragazza arbitro di 16 anni aggredita e insultata in una gara dilettanti da allenatore e tifoso
Ma che cosa era successo prima? Quello di lunedì non era altro che l'ennesimo episodio di violenza che la donna, di nazionalità russa, era costretta a subire. Questa volta a scatenare l'ira di C. L. era stata l'accensione dei termosifoni. «Mio figlio è piccolo, la casa era troppo fredda, ho dovuto accenderli - ha raccontato ai soccorritori - quando lui se ne è accorto è piombato come una furia nella camera dove dormivo con mio figlio, ha cominciato a urlare, minacciarmi, poi mi ha strattonata e portata nell'altra stanza, la nostra, in cui però io non dormivo più».
L'uomo è fuori di sé, dopo che lei riesce a liberarsi dalla presa, la afferra di nuovo, le strappa il bimbo che ha in braccio e lo mette per terra. «T'ammazzo, ti porto via il ragazzino, se mi denunci non lo vedrai mai più». La coppia si era conosciuta un paio di anni fa. Tutto all'inizio sembrava filare liscio, poi lui ha iniziato a rinfacciarle ogni problema economico. Quando era incinta, l'aveva picchiata sferrandolo un pugno nel costato. Dopo la nascita del bambino, sembrava essere tornata la serenità. Ma già qualche giorno fa lei aveva provato a scappare di casa con il bambino, chiedendo aiuto anche ai suoceri e a un'amica. Lunedì l'incubo si è ripetuto, questa volta però ad aiutarla c'erano il cane e la polizia.
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Il Messaggero