​Roma, Campo Testaccio rinasce: via libera ai lavori. Si chiamerà “Dino Viola”

Il legame lungo 75 anni che unisce Dino Viola a Campo Testaccio non si è spezzato. Lo storico impianto tornerà a vivere nel suo nome grazie al protocollo tra Regione...

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Il legame lungo 75 anni che unisce Dino Viola a Campo Testaccio non si è spezzato. Lo storico impianto tornerà a vivere nel suo nome grazie al protocollo tra Regione Lazio, Municipio Roma I e Asp Asilo Savoia. Campo Testaccio ha visto i giallorossi muovere i primi passi nel calcio che conta e sarà battezzato con il nome dell’ingegnere che nel 1983 ha portato nella Capitale il secondo scudetto: «Mi onora, mi lusinga e mi inorgoglisce», racconta il figlio Ettore. 


Un gesto inatteso che ha sorpreso anche la famiglia dell’ex presidente: «Mio padre è stato portato a Roma a studiare da mio zio e la tristezza di quel periodo era lenita dalla folla festante della gente che andava al Campo Testaccio a tifare la Roma, è da lì che è diventato tifoso e ha maturato il sogno di diventare un giorno presidente». Una presidente, Dino Viola, sempre presente alle partite a seguito della squadra e disponibile con tutti i tifosi, non è un caso, infatti, se l’impianto dopo la riqualifica prenderà il suo nome. 

La sua disponibilità sarà il faro che guiderà la gestione della società pubblica Asp Asilo Savoia: l’obiettivo è di mettere in piedi un modello che garantirà gratuità e agevolazione per far tornare il campo nelle mani del popolo, della comunità e degli abitanti di Testaccio. Un progetto inclusivo, proprio come avrebbe voluto il presidente Viola, a cui potranno accedere tutte le famiglie, anche quelle meno abbienti, grazie ad agevolazioni e sconti proprio come accade nella Palestra della legalità di Ostia, in cui il 25% degli iscritti ammessi a fare attività lo fa gratuitamente perché selezionato in base ai parametri reddituali. Durante questo percorso di rinascita verranno coinvolte anche le associazioni sportive sul territorio che potranno usufruire del campo a prezzi agevolati aderendo a gare di evidenza pubblica. Un modello partecipato che mira a garantire l’accesso allo sport soprattutto a giovani e bambini dando una possibilità in più al quartiere.

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Di Campo Testaccio qualche anno fa se ne è interessata anche la Roma che diede la propria disponibilità a gestirlo, poi non se ne fece più nulla, ma questo non impedirà al club e alla Regione di trovare un accordo per mettere in piedi iniziative che diano ulteriore lustro al progetto. A dare l’annuncio attraverso Facebook è stato il presidente della Regione Nicola Zingaretti: «Dopo anni questo antico impianto, un pezzo di storia e di sport nel cuore della Capitale, rivede finalmente la luce. I più giovani non possono ricordarselo perché è chiuso da molto tempo, ma sicuramente ne hanno sentito parlare da nonni e bisnonni perché è un vero e proprio simbolo che è rimasto nel cuore di tutti. È una bella pagina per il quartiere e per tutti i romani, non nascondo di provare un certo orgoglio per questo storico ritorno».


L’iter prevede la consegna di Campo Testaccio al Municipio, saranno poi indette delle gare pubbliche per procedere alla riqualifica e alla realizzazione delle opere. Il cantiere dovrebbe aprire entro la fine dell’anno e a metà 2021 potrebbe già esserci l’inaugurazione al netto di ritardi dovuti alle gare o eventuali ricorsi. 
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Il Messaggero