Gli avvisi, firmati dal delegato alla Sicurezza di Roma Capitale Marco Cardilli sono arrivati ormai da giorni e recitano così: «La signoria vostra dovrà...
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LA PROPOSTA
«L’amministrazione ha iniziato a chiedere agli abitanti - spiega Carlo Stasolla dell’Associazione 21 luglio - la sottoscrizione di un patto: se vi trovate una casa in affitto l’amministrazione partecipa alle spese del canone attraverso l’erogazione di un bonus». In sostanza, anche per velocizzare le fuoriuscite, Roma Capitale chiede ai rom di trovarsi un appartamento offrendo in cambio un contributo di 10 mila euro a famiglia su base annua. La procedura tuttavia «rischia di rivelarsi infruttuosa - conclude Stasolla - perché siamo ormai in agosto e trovare un affitto per famiglie che non hanno neanche un impiego non è semplice». Per non contare che il Campidoglio andrebbe eventualmente a sovvenzionare chi ha avuto trascorsi con la giustizia, mentre il bonus casa, programma già ampiamente testato dall’amministrazione comunale in altre occasioni, si è rilevato un flop. La stessa procedura che si sta portando avanti a Castel Romano era stata testata all’epoca al Camping River. Quando arrivò lo sgombero le persone rimasero in mezzo alla strada, contribuendo a riempire altri insediamenti perché nessuno aveva trovato un affitto autonomamente.
LE INCOGNITE
Altro boomerang riguarda gli alloggi Erp di residenza popolare. Molte famiglie nel corso degli anni hanno fatto domanda. Negli ultimi quattro anni sono state assegnate una sessantina di case popolari a famiglie prevalentemente di origine bosniaca. Molti nomadi che oggi vivono a Castel Romano sono in graduatoria da tempo per ottenere un alloggio ma se trovano una casa privatamente escono dalla lista. Nessuno dunque è intenzionato a sottoscrivere la proposta del Campidoglio. Al contrario, martedì mattina il dipartimento Politiche abitative aspetta la consegna di altre 50 domande di rom e sinti - per lo più giostrai - che ambiscono a ottenere un alloggio popolare. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero