Campidoglio, Salvini spariglia: facciamo le primarie

Matteo Salvini
Matteo Salvini entra a gamba tesa nella corsa al Campidoglio, riportando ilo centrodestra al punto di partenza. I gazebo aperti dalla Lega a Roma, nello scorso fine settimana,...

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Matteo Salvini entra a gamba tesa nella corsa al Campidoglio, riportando ilo centrodestra al punto di partenza. I gazebo aperti dalla Lega a Roma, nello scorso fine settimana, hanno premiato Alfio Marchini, che ha superato nell'ordine Irene Pivetti, Francesco Storace e Guido Bertolaso (candidati ufficiale della coalizione), con Giorgia Meloni prima degli "altri", ossia la più votata tra coloro che non avevavo il nome prestampato sulle scede, riempite da 15 mila persone in due giorni.

Ma non c'è acclamazione: «A metà dello spoglio nessun candidato arriva alla maggioranza - sottolinea il leader del Carroccio, nella conferenza stampa convocata lunedì mattina alla Camera dei deputati - Non dico tutti sullo stesso piano, ma ci sono poche percentuali di differenza». Morale della favola, nella declinazione salviniana: se il centrodestra vuole vincere a Roma deve individuare un candidato unitario, magari con lo strumento delle primarie. «Così oggi perdiamo, la gente ci chiede di andare uniti. Io vi chiedo di fare uno sforzo: un passo avanti e uno indietro - dice il segretario della Lega - Con 4-5 candidati non si va avanti, la gente ci chiede di stare uniti». La palla, oram, passa ai leader della coalizione: Salvini ne riperlerà con Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. Sarà la leader di Fratelli d'Italia, attualmente il partito più forte della coalizione nella Capitale, a dover scoprire le carte. Tanto che lo stesso Salvini la stuzzica: «A mettersi intorno un tavolo ci vuole un quarto d'ora. Nella voce "altri" c'è Giorgia Meloni che ha preso quasi 400 consensi e che sarebbe titolata per fare il candidato sindaco». La partita, per il candidato del centrodestra nella corsa al Campidoglio, è ancora tutta aperta.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero