Riaperta in Campidoglio, all'interno dei musei capitolini, la sala degli Orazi e Curiazi. «Mi fa piacere essere qui dopo questi importanti lavori di restauro che hanno...
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«È grazie anche ai mecenati come Usmanov che possiamo ricominciare a fruire di questi spazi. Il mecenatismo è qualcosa che fa bene a chi lo fa e ai cittadini che ne beneficiano», ha sottolineato Raggi. Il restauro ha permesso di ripristinare la bellezza del ciclo pittorico pesantemente interessato dagli effetti delle infiltrazioni d'acqua dovute alle piogge. In particolare gli interventi hanno interessato la fascia superiore delle pareti interne dove si trovano gli affreschi di Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d'Arpino e il soffitto ligneo cassettonato realizzato nel 1884 in sostituzione di quello cinquecentesco. «I lavori sono stati fatti in una modalità che ha consentito di continuare a visitare la sala, che è stata chiusa per sole due settimane per il lavoro di pulizia finale» ha aggiunto Raggi. Avviato il 9 maggio scorso con la consegna della sala alla ditta aggiudicataria della gara di appalto, il restauro si è svolto infatti in modalità 'open': anche per questo cantiere, infatti, la sovrintendendenza capitolina ha previsto un passaggio all'interno della sala per consentire ai visitatori di vedere l'opera in corso e sono state organizzate visite didattiche su passerelle.
«Questa è una sala che aveva un grande significato politico, dove il 25 marzo di sessant'anni fa era stato accolto il tavolo su cui furono firmati i trattati costitutivi della Comunità Europea - ha spiegato invece il vicesindaco Luca Bergamo - L'Europa oggi è in un momento di grandissima difficoltà che ci segnala il rischio di perdere il senso che quei trattati avevano in sè. È stato il primo esperimento nella storia umana di sovranità democratica, un tentativo dopo secoli di guerre sanguinose di costruire una casa comune tra popoli e culture che a lungo si sono massacrati.
Il Messaggero