L'assemblea capitolina ha approvato con voti 21 favorevoli, 6 contrari e 4 astenuti la delibera sulla vendita degli immobili del Campidoglio. ...
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Presente in Aula durante la votazione il sindaco Ignazio Marino. Il Comune di Roma si prepara quindi a mettere all'asta oltre 600 tra appartamenti e negozi «non più strategici». Previsto un incasso di 308 milioni di euro. La vendita inizierà molto probabilmente prima dell'estate.
Il sindaco. «Oggi poniamo fine ad una gestione non redditizia ed opaca di una ricchezza che non rientra nelle finalità di diretta competenza di un Comune, come la gestione di un patrimonio immobiliare». Così il sindaco di Roma Ignazio Marino commenta l'ok dell'assemblea capitolina alla delibera che prevede la vendita di oltre 600 immobili del Campidoglio. «Con il voto di questa notte - spiega - l'Assemblea Capitolina ha varato un provvedimento molto importante, che ci consente di valorizzare una porzione del patrimonio immobiliare del Campidoglio e trasformare i proventi di questa operazione in un capitale da reinvestire immediatamente nella manutenzione urbana e nell'housing sociale.
«Sono veramente soddisfatta. Su richiesta della maggioranza di andare a oltranza, approvata dall'Aula, questa lunga seduta chiude un lavoro imponente e complicato che si prevede porti nelle nostre casse circa 300 milioni di euro». Così la presidente dell'assemblea capitolina Valeria Baglio. «Penso di aver assolto il mio compito - spiega - l'Aula ha lavorato e risolto una miriade di problemi tecnici e politici. Per arrivare a votare la migliore delibera possibile, nelle ultime due settimane ci siamo riuniti otto volte e deciso su oltre 2000 documenti. Abbiamo dibattuto per ore, quelle ritenute necessarie, perchè opposizione e maggioranza potessero esprimersi e formulare proposte. Lo scontro è stato aspro e articolato così come è giusto che sia per un provvedimento tanto importante per la città». «Dopo questa delibera occorre pensare al bilancio» aggiunge.
Invece Sinistra Ecologia e Libertà si spacca sulla votazione. Tre consiglieri su quattro, il capogruppo Gianluca Peciola, Annamaria Cesaretti e Imma Battaglia, si sono astenuti. L'unica consigliera Sel a votare a favore del provvedimento è stata Gemma Azuni. «Ho espresso parere favorevole alla delibera per la alienazione di una parte del patrimonio comunale con la volontà di dare un forte input al lavoro che poi il Dipartimento Patrimonio dovrà realizzare - spiega Azuni -. Per questo lavoro chiedo a tutti un grande impegno perchè si osservino le regole di trasparenza, efficienza e i principi della buona amministrazione per il bene della città». «Mi dispiace per l'astensione di Sel - commenta il coordinatore della maggioranza in Campidoglio Fabrizio Panecaldo - Sinceramente non me l'aspettavo perchè in questi giorni abbiamo lavorato insieme per migliorare la delibera». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero