Vendesi Appartamenti, chiamare Campidoglio. Sta per terminare la maratona in assemblea capitolina sulla delibera che prevede la vendita di oltre 600 immobili di proprietà del...
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La maggioranza in Campidoglio tira dritto e oggi, dopo giorni di 'tour de forcè in Aula Giulio Cesare, è decisa a far proseguire i lavori ad oltranza fino all'approvazione della delibera a firma dell'assessore al Patrimonio Alessandra Cattoi. Dagli scranni del consiglio comunale i consiglieri votano a batteria gli emendamenti rimasti - ne erano stati presentati circa 7mila in totale - e in tarda serata o in nottata si punta a dare l'ok alla delibera.
Non sono mancate neanche oggi proteste in Aula: alcuni attivisti della Lista Marchini hanno esposto i cartelli 'Svendesi patrimonio immobiliare di Roma Capitalè, 'Non svendo sogni ma solide realta« mentre alcuni consiglieri municipali di Ncd hanno manifestato indossando t-shirt rosse con la scritta 'Svendopolì e al grido 'Vinci casa con Marinò. Basta ai 'furbettì degli affitti. E a chi paga 90 euro al mese per vivere nel cuore di Roma, in un appartamento di proprietà del Comune vista Colosseo o Fori imperiali.
Il Campidoglio lancia l'operazione 'trasparenzà e si prepara a vendere i suoi 'gioielli di famiglià per rimpolpare le casse capitoline. Appartamenti e negozi »non più strategici« da cui si dovrebbero ricavare 308 milioni di euro. L'asta inizierà molto probabilmente prima dell'estate. Stop quindi a case, di proprietà del Comune, date in locazione con canoni 'fuori mercatò. In questi anni c'è chi pagava 1.098 euro l'anno per un appartamento di 90 metri quadrati a via dei Coronari, 946 euro per 50 metri quadrati a piazza Trilussa, nel cuore di Trastevere, oppure solo 516 euro per una casa di 40 metri quadrati a Largo Corrado Ricci, con vista Fori imperiali.
La vendita degli immobili avverrà tramite asta, con valutazioni basate sugli attuali valori medi di mercati indicati dall'Agenzia del Territorio.
«Non si tratta di una svendita - ha commentato il sindaco di Roma Ignazio Marino - ma di un'alienazione di appartamenti che non sono di servizio ai romani. Qualcuno per tanti anni ha avuto dei privilegi, e la politica lo ha permesso, che non sono accettabili. Noi invece puntiamo alla trasparenza». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero