Campidoglio, anno zero: costruire sulle macerie

Campidoglio, anno zero: costruire sulle macerie
Anno zero e tabula rasa? I partiti un po’ ci provano e un po’ ci sperano. Prima i padroni di casa. Per il Movimento 5 Stelle romano, il 2020 correrà su due...

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Anno zero e tabula rasa? I partiti un po’ ci provano e un po’ ci sperano. Prima i padroni di casa. Per il Movimento 5 Stelle romano, il 2020 correrà su due binari: fare, dire, ma soprattutto dimostrare che Virginia Raggi può essere il sindaco della Capitale anche in futuro. Con l’auspicio, e qui c’è il sogno che corre lungo un altro binario, che intanto la leadership di Luigi Di Maio finisca di usurarsi del tutto. Per il centrodestra, invece, sarà l’anno del nome. Premessa: nessuno tra i politici di prima fascia di Fratelli d’Italia e della Lega vuole candidarsi in Campidoglio, ma vedendo l’obiettivo a un tiro di schioppo lo rivendicano entrambi, sia Matteo Salvini sia Giorgia Meloni. Questa sì che sarà una patata bollente, da maneggiare con cura. La stessa con cui avrà a che fare il Partito democratico, che proverà a giocare di sponda nelle divisioni del centrodestra puntando magari proprio su un papa nero come Carlo Calenda, leader di Azione ma forse l’unico in grado di mettere d’accordo gli uomini di Nicola Zingaretti e quelli di Matteo Renzi. Insomma, un 2020 da costruire dove tutti proveranno a costruire partendo dalle macerie altrui. Niente di nuovo. Auguri.

simone.canettieri@ilmessaggero.it Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero