Ordinanza no-slot del Campidoglio. La sindaca Virginia Raggi ha firmato l'atto che disciplina gli orari di funzionamento degli apparecchi da gioco con vincita in denaro....
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Le sale dedicate al gioco e gli esercizi commerciali in cui siano presenti apparecchi da intrattenimento con vincita in denaro hanno l’obbligo di esporre un avviso delle fasce orarie di funzionamento degli apparecchi sia all’interno che all’esterno dei locali. Le violazioni saranno punite con sanzione amministrativa, da 150 euro a 450, e, in caso di recidiva, con la sospensione dell'attività di gioco fino a 5 giorni. «La salute dei cittadini - dichiara la sindaca Raggi - viene prima di tutto.
«Questo intervento significativo aderisce un imperativo anche morale per le Istituzioni - afferma Carlo Cafarotti, assessore allo Sviluppo economico, Turismo e Lavoro di Roma Capitale - a tutela del benessere dell’intera collettività. Perché il dramma dell'azzardopatia è un circolo vizioso che colpisce tanti: non solo i soggetti affetti da dipendenza ma anche i familiari e le persone vicine, con conseguenze devastanti. Dal vizio spesso scaturisce il crimine, che prolifera in situazioni di indebitamento e disperazione. Questo provvedimento pone un freno al fenomeno e lancia un forte segnale di vicinanza ai cittadini da parte delle istituzioni». «Con questa ordinanza - dichiara Sara Seccia, vicepresidente della Commissione Commercio di Roma Capitale - Roma Capitale compie il secondo passo fondamentale nel contrasto all’azzardopatia, riconosciuta a livello internazionale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità quale patologia del comportamento legata alla dipendenza da gioco compulsivo. Lo scorso giugno abbiamo approvato in Assemblea Capitolina un Regolamento per le Sale Slot e i Giochi Leciti in cui, tra l’altro, abbiamo stabilito per le nuove attività delle distanze minime dai luoghi sensibili quali gli istituti scolastici, i luoghi di culto, i centri giovanili, le strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale e i centri anziani». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero