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«Oramai facciamo soltanto dei presidi statici davanti ai campi rom, con una volante al loro ingresso, ma non c’è più nessun reale controllo negli insediamenti, come si faceva fino a qualche anno fa. E ora i campi sono sempre più off limits con quello che la cosa comporta in termini di ordine pubblico e sanitari». Nella polizia locale monta la protesta tra gli uomini del gruppo speciale Spe (Sicurezza pubblica ed emergenziale), nato durante l’era Alemanno accorpando le competenze dell’ufficio nomadi e, almeno sulla carta, fiore all’occhiello del Corpo nel contrasto di tutte le attività illegali registrate nei campi rom autorizzati e non della Capitale.
Ieri, sia in mattinata sia nel pomeriggio, si sono tenute due assemblee molto tese organizzate dal sindacato Sulp (Sindacato unitario lavoratori polizia locale) alla quale hanno partecipato circa un terzo degli uomini dello Spe. E al centro della loro preoccupazione c’è anche la riorganizzazione della polizia locale voluta dal comandante Ugo Angeloni, dove non vengono indicati con chiarezza quali i futuri compiti del gruppo. Nella bozza presentata ai sindacati, infatti, si parla di «reparto attività esterne», non specificando nulla di più, anche se voci di corridoio danno queste mansioni destinate a un altro gruppo speciale di via della Consolazione, il Gssu (Sicurezza sociale urbana).
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LE VERIFICHE
Due assemblee, poi, che hanno finito per avere un diverso peso ventiquattr’ore dopo la vicenda, riportata dal Messaggero, di Luca Ioli.
Rispetto al passato a Roma sono cambiate le esigenze di ordine pubblico, con i vigili urbani più impegnati in questo ultimo periodo in fenomeni che finiscono per aumentare il degrado della città: la movida selvaggia (che in alcuni casi ha scatenato anche risse con feriti), la pletora di tavolini collocata dagli esercenti in spazi non autorizzati e gli ambulanti che vendono paccottiglia ai turisti. Per la cronaca, sul fronte dei campi rom, lo Spe in quest’ultimo anno è sembrato più impegnato in azioni di contrasto allo smaltimento di rifiuti: lo scorso aprile nell’insediamento di via Cesare Lombroso sono state sequestrate tre tonnellate di elettrodomestici, reti, materassi, mobili o rottami metallici. Ma gli uomini del Corpo chiedono all’amministrazione comunale di tornare più attivi come in passato: in quest’ottica il Sulp ha già organizzato due nuove assemblee per la prossima settimana e sta preparando un documento da sottoporre al sindaco Gualtieri.
Il Messaggero