Camorra, i 23 locali sequestrati restano aperti: a largo Chigi l'ufficio del nipote del boss

Camorra, i 23 locali sequestrati restano aperti: a largo Chigi l'ufficio del nipote del boss
Per ora continuano a sfornare pizze i locali sequestrati ieri alla camorra nel centro di Roma. I 23 ristoranti, bar e gelaterie che secondo la Direzione antimafia venivano gestiti...

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Per ora continuano a sfornare pizze i locali sequestrati ieri alla camorra nel centro di Roma. I 23 ristoranti, bar e gelaterie che secondo la Direzione antimafia venivano gestiti dai fratelli Righi per conto del clan Contini sono affidati a due amministratori giudiziari nominati dal tribunale e resteranno aperti. Ciò per evitare danni alle attività commerciali e ai lavoratori, in attesa dell'eventuale confisca e il definitivo passaggio dei beni allo Stato, sottolineano gli investigatori. In Toscana il Tribunale ha fatto appello agli imprenditori per trovare chi sia disponibile a gestire i 5 locali sequestrati anche lì alla camorra.




Intanto si attendono i risultati dell'autopsia sul corpo di Giuseppe Cristarelli, l'imprenditore napoletano 43enne che ieri è precipitato da una finestra al quarto piano della sua casa di Roma dopo che la squadra mobile era andato ad arrestarlo. I medici legali dovranno cercare di stabilire se l'uomo si sia gettato volontariamente per la disperazione - come sembra più probabile - o se vi sia un'altra spiegazione della sua morte. Ufficialmente i carabinieri del nucleo investigativo di Roma, assieme ai colleghi di Napoli, si sono limitati nella capitale a eseguire il sequestro dei locali e di altri beni per decine di milioni di euro, la ribattezzata 'holding delle pizzerie'.



Le indagini a Roma sui tre fratelli Righi - grandi riciclatori di capitali illeciti del boss Edoardo Contini, non a caso detto «o' romano» - sono per ora concluse e il clan ha ricevuto un colpo duro. Ma ci si interroga su come Antonio, Luigi e Salvatore Righi, arrivati a Roma da Napoli nella seconda metà degli anni '90, abbiano potuto accumulare una tale fortuna e fare affari all'apparenza leciti con attività di ristorazione nei luoghi più belli della città. I tre figli di Ciro Righi - il padre 80enne che dà il nome a molte pizzerie di famiglia - sono considerati dal Gip di Napoli Guglielmo Muntoni «i dominus» della presunta associazione a delinquere parallela ai clan camorristici. Titolari direttamente o attraverso una miriade di prestanome - spesso loro familiari - di numerosi beni mobili e immobili.



Come l'Associazione culturale Roma Futura, con sede legale a largo Chigi, in un edificio elegante a poche decine di metri da Palazzo Chigi. «Non sono più nostri inquilini da tempo», dice il geometra dell'immobiliare proprietaria del palazzo, che poi però sembra non conoscere il nome dell'associazione. Il rappresentante legale dell'Associazione culturale Roma Futura è Mario Cardinale - nipote di Salvatore Righi -, arrestato ieri, accusato di avere investito grosse somme di denaro di provenienza illecita sul mercato finanziario attraverso una rete di conti correnti. La sede fiscale dell'associazione è a Napoli, presso la società sportiva 'Mario Keller', dove avvenivano anche incontri tra i camorristi e i fratelli Righi.
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Il Messaggero