Il primo passo per cambiare l’immagine del Centro storico è stato fatto: l’amministrazione capitolina ha portato a casa il Regolamento per il nuovo piano dei...
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Che fare? Mettere in piedi una cabina di regia e dare il via a un censimento per capire quanti di questi camion transitano in Centro ogni giorno e decidere poi – sulla base delle risultanze – se applicare anche ad essi delle limitazioni. Qualcuno in Campidoglio vorrebbe anche fargli pagare qualcosa. Ad oggi infatti i mezzi per il trasporto di beni materiali accedono all’area centrale attraverso i 21 varchi Vam attivi (quelli che corrispondono all’anello ferroviario per capirci e vanno da lungotevere della Vittoria a via Gregorio VII e ancora Piramide, Porta Pia, piazzale degli Eroi) senza l’obbligo di pagare il permesso. Da domani, invece, il sistema potrebbe cambiare anche se l’ipotesi di istituire un “dazio” è ad oggi abbastanza remota.
LA DELIBERA
La Giunta capitolina a pochi giorni dalla fine del 2018 (era il 28 dicembre) ha approvato la delibera 254 – come si legge sul sito dell’Agenzia per la mobilità – disponendo la proroga per la sperimentazione della «Ztl Af1 Vam per i veicoli oltre i 7,5 metri fino al 30 giugno 2019». Qualche mese fa anche per questi mezzi si sarebbe dovuto procedere con una revisione dell’accesso nell’area prossima al Centro storico. Del resto, proprio per questo erano stati pensati e istallati i varchi Vam. Ma poi – complice anche la priorità di risolvere la questione dei bus turistici – l’argomento è stato accantonato.
Ecco che adesso il Campidoglio lo recupera. Cosa succede? Da ieri e per tutto il primo semestre del 2019 questi mezzi che hanno le stesse caratteristiche dei bus turistici ma si differenziano da quest’ultimi per ciò che trasportano, continueranno a passare sì gratuitamente, dai varchi Vam, ma dovranno comunicare l’ingresso nell’anello cittadino che abbraccia il cuore della Capitale registrandosi online sul portale della Mobilità di Roma Capitale. A che serve la procedura? Il sistema sarà collegato con i sistemi dell’Agenzia delle Entrate e della Motorizzazione civile e consentirà l’immediata acquisizione dei dati societari (come la partita Iva o la sede legale a cui fa capo il mezzo) e le caratteristiche del veicolo, tra cui per l’appunto la lunghezza. In questo modo nei prossimi sei mesi l’amministrazione fotograferà il flusso medio giornaliero dei mezzi oltre i 7,5 metri che accedono al Centro – ma che non sono i bus turistici – e sulla base dei dati che saranno poi prodotti si potrebbe arrivare a una nuova “stretta”. Che tecnicamente potrebbe seguire il canovaccio applicato già per i torpedoni turistici.
IL SISTEMA
Banalmente, se le analisi dovessero accertare un transito cospicuo di mezzi adibiti al trasporto merci, l’amministrazione (come vocifera più di un consigliere a palazzo Senatorio), potrebbe decidere di contingentarne il flusso e limitare gli ingressi nella zona più sensibile della Capitale. Si potrebbe, dunque, arrivare a replicare il limite dei 30 mezzi al giorno nel Centro di Roma e prevedere delle multe per chi passa senza autorizzazione.
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Il Messaggero