Roma, camion bar via dal centro: slitta ancora il piano

Roma, camion bar via dal centro: slitta ancora il piano
«Spostarci? Non ci manda via nessuno». E tranquillo torna a servire i clienti. Bottigliette d'acqua a 1,50 euro, panini farciti a 5 euro. Vanno avanti gli affari...

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«Spostarci? Non ci manda via nessuno». E tranquillo torna a servire i clienti. Bottigliette d'acqua a 1,50 euro, panini farciti a 5 euro. Vanno avanti gli affari per i camion bar ancora parcheggiati in numerosissime zone del Centro storico di Roma. L'assessore al Commercio, Adriano Meloni, l'aveva annunciato lo scorso giugno: «Sposteremo 30 mini-torpedoni entro l'estate». Siamo quasi in autunno e forse il responsabile delle Attività produttive di Roma Capitale deve esser stato confuso dalle temperature di questi giorni, del tutto fuori stagione. Perché del piano di ricollocamento per i camion bar non c'è ancora traccia. Si dilatano i tempi e la rivoluzione iniziata dall'ex assessore Marta Leonori recepita con veemenza (almeno a parole) da Meloni arriva a un punto morto. Il tavolo del Decoro, incaricato di censire le postazioni a rotazione tra cui per l'appunto i camion bar ma anche altri posteggi ambulanti incompatibili con il tessuto storico del Centro, ha prodotto le sue analisi. Sono 13 le aree che vanno sgonfiate dalla presenza di questi ambulanti e soprattutto di quelli che, a prezzi fuori mercato, propinano alimenti e bevande a passanti e turisti. Si va da San Pietro a piazza della Rotonda, passando per Castro Pretorio e Trastevere. Nel dettaglio, esclusi i 22 camion bar ricollocati dalla Leonori, ne restano ancora 47 che insistono in zone centrali e di pregio e che, invece, andrebbero tutelate.


I POSTEGGI
L'assessore della giunta Raggi aveva mostrato l'intenzione di spostarne 30, liberando così zone come piazza dell'Esquilino, piazza San Giovanni in Laterano, via della Conciliazione, piazza Pio XII, piazza Risorgimento e rimandando a un secondo momento il riordino di villa Borghese e Gianicolo. Ebbene, il piano è fermo. A seguire i tempi e soprattutto i passaggi burocratici, dopo le risultanze del Tavolo del decoro proprio Meloni avrebbe dovuto ratificare il lavoro attraverso una delibera di giunta che però non è ancora arrivata. A cascata si sono fermati anche i passaggi successivi. Vale a dire la convocazione di un tavolo interistituzionale tra Comune Regione e Mibact per la sottoscrizione di un accordo di delocalizzazione, la determina dirigenziale con le postazioni incompatibili e l'individuazione di altre aree dove delocalizzare i camion bar. «Purtroppo siamo in ritardo accusa la presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi non vorremmo ritrovarci a dover aspettare la scadenza delle licenze ambulanti sancita dalla Bolkestein per aver un risultato». In questo caso si tratterebbe di attendere la fine del 2018, lasciando dunque i camion bar nel Centro di Roma per un altro anno.

IL CENTRO

Tra l'altro l'assessorato di Meloni dovrà affrontare un problema affatto trascurabile. La delocalizzazione dei mini-torpedoni impone l'individuazione di aree alternative dove mandare i camion bar. Eppure dal I Municipio l'assessore al Commercio avverte: «Il territorio è saturo». «Non ci sono altre 30 aree spiega Tatiana Campioni che possano ospitare questi ambulanti, contiamo di poter discutere con il Campidoglio un'apertura ad altri Municipi». Ma di tavoli indetti per discutere la faccenda non se ne vede l'ombra. In via dei Cerchi, (sede dell'assessorato alle Attività produttive) pare che il lavoro in queste settimane si sia concentrato su altre priorità: dal Tavolo per Roma con il ministro Calenda alla fiera del turismo di Rimini. Il risultato? I camion bar possono continuare a stare tranquilli.
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Il Messaggero