«Spostarci? Non ci manda via nessuno». E tranquillo torna a servire i clienti. Bottigliette d'acqua a 1,50 euro, panini farciti a 5 euro. Vanno avanti gli affari...
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I POSTEGGI
L'assessore della giunta Raggi aveva mostrato l'intenzione di spostarne 30, liberando così zone come piazza dell'Esquilino, piazza San Giovanni in Laterano, via della Conciliazione, piazza Pio XII, piazza Risorgimento e rimandando a un secondo momento il riordino di villa Borghese e Gianicolo. Ebbene, il piano è fermo. A seguire i tempi e soprattutto i passaggi burocratici, dopo le risultanze del Tavolo del decoro proprio Meloni avrebbe dovuto ratificare il lavoro attraverso una delibera di giunta che però non è ancora arrivata. A cascata si sono fermati anche i passaggi successivi. Vale a dire la convocazione di un tavolo interistituzionale tra Comune Regione e Mibact per la sottoscrizione di un accordo di delocalizzazione, la determina dirigenziale con le postazioni incompatibili e l'individuazione di altre aree dove delocalizzare i camion bar. «Purtroppo siamo in ritardo accusa la presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi non vorremmo ritrovarci a dover aspettare la scadenza delle licenze ambulanti sancita dalla Bolkestein per aver un risultato». In questo caso si tratterebbe di attendere la fine del 2018, lasciando dunque i camion bar nel Centro di Roma per un altro anno.
IL CENTRO
Tra l'altro l'assessorato di Meloni dovrà affrontare un problema affatto trascurabile. La delocalizzazione dei mini-torpedoni impone l'individuazione di aree alternative dove mandare i camion bar. Eppure dal I Municipio l'assessore al Commercio avverte: «Il territorio è saturo». «Non ci sono altre 30 aree spiega Tatiana Campioni che possano ospitare questi ambulanti, contiamo di poter discutere con il Campidoglio un'apertura ad altri Municipi». Ma di tavoli indetti per discutere la faccenda non se ne vede l'ombra. In via dei Cerchi, (sede dell'assessorato alle Attività produttive) pare che il lavoro in queste settimane si sia concentrato su altre priorità: dal Tavolo per Roma con il ministro Calenda alla fiera del turismo di Rimini. Il risultato? I camion bar possono continuare a stare tranquilli.
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Il Messaggero