OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
La palpava e le diceva frasi offensive e pesanti mentre stavano lavorando. Episodi che accadevano, quasi quotidianamente, davanti agli sguardi sbigottiti dei colleghi e dei clienti di un locale vicino a Campo de’ Fiori. Episodi che sono costati all’uomo prima una denuncia e poi - con l’accusa di violenze sessuali - il braccialetto elettronico. La vittima è una cameriera di 30 anni, che dopo mesi di molestie da parte del collega, un albanese poco più grande di lei che lavora anche lui come cameriere nello stesso locale della giovane, ha deciso di porre fine alle violenze andando a denunciarlo ai carabinieri.
I FATTI
Secondo quanto raccontato dalla vittima, i soprusi sono iniziati alla fine dello scorso anno, circa quattro mesi fa. Come ogni giorno, la donna girava per i tavoli a servire i clienti e a prendere le ordinazioni, mentre lui, incurante del fatto che gli altri potessero vederlo e sentirlo, le ripeteva – spesso anche ad alta voce – frasi irrispettose. Faceva apprezzamenti molto pesanti e sessisti. Spesso le diceva anche che voleva avere rapporti sessuali con lei. Poi, si avvicinava alla vittima e la palpeggiava. Tutti guardavano, ma nessuno aveva il coraggio di dire nulla.
LA DENUNCIA
La giovane, destabilizzata dall’accaduto dato che mai avrebbe immaginato di sentirsi rivolgere apprezzamenti molesti e imbarazzanti, ha temporeggiato prima di decidere se denunciarlo o meno. Ma ogni volta che la donna andava a lavoro, si ripeteva sempre la stessa scena. Lui arrivava e iniziava a molestarla. Sia a livello verbale che fisico. Ma alla fine la trentenne ha trovato il coraggio. Esasperata, dopo l’ennesimo episodio, si è rivolta ai carabinieri della Stazione di Piazza Farnese. La cameriera, non con poche difficoltà, ha raccontato tutto nei minimi dettagli ai militari, denunciando così il collega. I carabinieri, raccolta la testimonianza della giovane, hanno avviato le indagini, sentendo anche i diversi testimoni coinvolti, tra personale e clienti del locale. Una serie di racconti che hanno confermato quanto sostenuto dalla donna. E così per l’uomo - accusato di violenza sessuale - è stato disposto il divieto di avvicinamento alla vittima con l’applicazione del braccialetto elettronico.
I PRECEDENTI
Ennesimo episodio di molestie, ai danni di una donna, sul luogo di lavoro.
E prima ancora un’altra donna, che lavorava in un locale vicino ai Musei Vaticani, è stata violentata da un suo collega. Questa volta, il motivo delle molestie era legato a una sfida di pessimo gusto che il collega della vittima aveva fatto con un altro dipendente del locale. «Scommetti 50 euro che riesco a portarmela a letto?», avrebbe proposto il primo al secondo, facendo riferimento alla donna. Una scommessa finita con una denuncia e un processo che si è concluso con una condanna per violenza sessuale.
Leggi l'articolo completo suIl Messaggero