Roma, appalto per la manutenzione delle caditoie fermo da tre anni

Il prossimo appuntamento, per assegnare la manutenzione ordinaria delle caditoie della grande viabilità della Capitale, è fissato per questa settimana. Ma la vicenda...

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Il prossimo appuntamento, per assegnare la manutenzione ordinaria delle caditoie della grande viabilità della Capitale, è fissato per questa settimana. Ma la vicenda va avanti nientemeno che dal Giubileo della Misericordia, chiusosi tre anni fa. Quando la giunta di Virginia Raggi, per non perdere i fondi assegnati a Roma per l'Anno Santo, varò in corsa un nuovo piano di interventi. Tra cui, appunto, le due commesse per la cura delle caditoie: quella per gli 800 chilometri delle strade principali di Roma, quelle gestite direttamente dal Campidoglio (5 milioni di euro disponibili) e quella sulla viabilità secondaria, di competenza dei Municipi, con 1,8 milioni.


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A SINGHIOZZO. Ma l'iter delle gare è stato a dir poco difficoltoso, a causa di intoppi burocratici e dell'ormai cronica difficoltà, da parte dell'amministrazione comunale, di formare le commissioni aggiudicatrici degli appalti, dopo le inchieste giudiziarie degli ultimi anni. Dalla delibera di Palazzo Senatorio, approvata il 21 ottobre 2016, è successo di tutto: dopo i primi problemi tecnici, nel 2017 arriva l'Anac, che spedisce in Campidoglio una carrellata di contestazioni: sviste contabili, vizi formali e sostanziali, errori nell'applicazione del codice degli appalti. Tutte questioni da sistemare, prima di procedere, con altro lavoro per gli uffici di Palazzo Senatorio. Solo per arrivare all'«apertura delle offerte tecniche ed economiche» si passa quindi al dicembre 2018. Tra un rinvio e l'altro, si arriva alla convocazione di questi giorni, per «l'apertura dei plichi delle offerte tecniche»: che sia davvero la volta buona, è tutto da vedere.

IL PIANO. In attesa del via libera all'appalto assessore Linda Meleo, da quando è passata a occuparsi di lavori pubblici, ha messo in campo un monitoraggio della situazione in città, incrociando i dati del suo dipartimento con quelli della protezione civile. Con l'obiettivo tracciare una mappa delle situazioni più critiche, sulle quali intervenire immediatamente, anche senza bando per la manutenzione. 
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Il Messaggero