Mafia capitale, cinquanta cent a immigrato: ecco la percentuale di Buzzi ai politici

Mafia capitale, cinquanta cent a immigrato: ecco la percentuale di Buzzi ai politici
Un tariffario preciso, per stabilire un prezzo a ciascun immigrato che mette piede in uno dei centri di accoglienza. Era arrivato a un punto di precisione massima il sistema di...

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Un tariffario preciso, per stabilire un prezzo a ciascun immigrato che mette piede in uno dei centri di accoglienza. Era arrivato a un punto di precisione massima il sistema di pagamenti messo in piedi da Salvatore Buzzi e Massimo Carminati.




Con una proposta del genere, il braccio e la mente riescono ad arrivare al sindaco di Castelnuovo di Porto, dove ha sede un centro per immigrati. Ma, si legge nelle intercettazioni depositate dopo i nuovi arresti sui rapporti con un clan della 'ndrangheta, i due proponevano gli stessi pagamenti anche a Luca Odevaine.



Nel dialogo tra Buzzi ed un suo dipendente spunta, come possibile contatto, anche il nome della senatrice Anna Finocchiaro. Buzzi: «Il sindaco di Castelnuovo me lo so comprato, 10mila di campagna elettorale. Più una tantum a immigrato che arriva. Qual è la cosa che te dovevo dì risevata?»; Caldarelli: «Del sindaco de Castelnuovo»; Buzzi: «Ah il sindaco de Castelnuovo questo, se lo semo comprato! Castelnuovo è comprato». Caldarelli: «Avevamo parlato, avevamo cominciato». Buzzi: «E all'obbedienza perché quando gli ho detto ”50 centesimi a persona che arriva” glie se so schiarite le idee». Buzzi: «Dovemo rinegozià il prezzo pure con Odevaine (Luca Odevaine ndr) perché Odevaine ce chiede un euro, dovemo rinegozià pure a zero cinquanta (cinquanta centesimi)... con la Finoccharo che andamo a parlà martedì, vediamo che succede, tutti vogliono soldi». Caldarelli: «Eh»; Buzzi: «Tantè vero che io verbalizzerei la Finanza... scusa a Milano chiedono zero ottanta...». Caldarelli: «E vaffanculo va»; Buzzi: «Gentiluomini no».



«TI PAGO MA NIENTE FAVORI»

I tentativi di avvicinare la politica sono costanti. Il 17 novembre scorso, pochi giorni prima degli arresti, Buzzi pianifica di fare nuovi accordi, magari passando per il consigliere regionale Eugenio Patanè accusato nell'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Michele Prestipino di aver preso una tangente in cambio dell'appoggio per un appalto di raccolta rifiuti. Il capo delle cooperative, che secondo l'accusa sarebbero lo strumento di Mafia capitale, si confronta con Claudio Bolla, responsabile del consorzio Eriches 29 dedicato ai centri di accoglienza. Buzzi: «A me me piace Matteo Renzi, che cazzo vuoi? Che cazzo vuoi Euge? Tu glie devi dì ”noi siamo diventati tutti renziani, ce devi dì che cazzo me dai in cambio?”». Bolla: «Che me dai in cambio infatti»; Buzzi: «Non ho capito, non conti un cazzo semo amici te assumo qualcuno, e vabbe t'ho assunto quello, m'hai messo in croce per farlo assume...”Guarda te regaliamo 10mila euro però non ti assumo nessuno perché costa molto de più”» Bolla: «Gli diamo un contributo»; Buzzi: «Gli diamo un con tributo al sindacato, comprate sta cazzo de rivista...» Bolla: «Forlenza dice ”tu hai fatto un favore a Cgil, non hai fatto un favore all'università”».



«VOTIAMO GASBARRA»


Il 17 novembre scorso, le ipotesi riguardano i nuovi scenari interni al Partito democratico romano, forse in vista delle primarie. Sintetizzano i carabinieri del Ros: «Buzzi esclama ”la cooperativa vota Gasbarra, in silenzio senza grandi clamori”. Poco dopo rivolgendosi all'interlocutore puntualizza ”però me raccomando Michele, in silenzio perché non se deve sapè, se vinciamo si cambiano gli equilibri a Roma, se non vinciamo c'avemo la Matia (forse Marianna Madia ndr) sindaco, chiaro?». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero