Mafia capitale, Buzzi accusa i vigili soldi dai migranti per chiudere un occhio

Mafia capitale, Buzzi accusa i vigili soldi dai migranti per chiudere un occhio
I VERBALI Salvatore Buzzi parla a ruota libera con i magistrati titolari dell'inchiesta su Mafia Capitale. E dopo aver “spifferato” di responsabilità (tutte da...

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I VERBALI

Salvatore Buzzi parla a ruota libera con i magistrati titolari dell'inchiesta su Mafia Capitale. E dopo aver “spifferato” di responsabilità (tutte da verificare) in capo ai politici di spicco del Campidoglio e della Regione, non risparmia nemmeno il comando dei vigili urbani accusati di prendere mazzette per trasferire nei centri di accoglienza per minori migranti stranieri in realtà maggiorenni. Un caso che era già finito all'attenzione della procura nel 2012 su segnalazione dell'allora responsabile dell'ufficio immigrazione di Roma, Maurizio Improta, il quale si era insospettito sulla vera età di questi giovani.




IL FASCICOLO

Le Idichiarazioni di Buzzi potrebbero ora dare nuovo impulso a quelle vecchie indagini, in parte archiviate e in parte arenatesi. Dice di essere più che informato, Buzzi: «Noi all'epoca avevamo la gestione del servizio per i minori non accompagnati», nel 2012 e nel 2013. Sembra quasi un professore che impartisce lezioni: «Allora sa cosa avveniva dottore? Avveniva che a Roma c'era una congrega dei vigili urbani, che furono pure inquisiti, però non credo che abbiano accertato il reato, si era sparsa la voce: chiunque arrivava a Roma che aveva 20, 22 anni, insomma che sembrava piccolo, andava in alcuni comandi e diceva: "minore, sono minore!”. Poi, in cambio di un compenso, i finti under 18 sarebbero stati dirottati nei centri di accoglienza e registrati, appunto, come «minori non accompagnati».



I CONTROLLI

A detta di Buzzi, il problema starebbe nella mancanza di controlli seri: «I vigili non possono accertare se sono minorenni oppure no, non c'hanno i documenti, non c'hanno niente, devono passare la visita medica, però passano mesi, in automatico andavano in carico all'amministrazione comunale di Roma, il sindaco ne diventava tutore». E alcuni caschi bianchi, secondo il racconto delll'indagato, ne avrebbero approfittato creando un vero e proprio business.





LE TANGENTI

Buzzi parla spesso per sentito dire. «Si era sparsa la voce che praticamente in due, tre comandi dei vigili i minori erano sempre tanti… perché si vociferava che basta che andavi lì e passavi per minore… forse perché i vigili prendevano soldi». I pm Ielo e Prestipino hanno qualche riserva: «Scusi, uno ancor che maggiorenne che viene dal nord Africa dove li prende i soldi per pagare i vigili?».

Non sarebbe un gran problema, secondo il socio in affari di Carminati, secondo cui «tutti quelli che arrivano in Italia c'hanno i soldi, perché se no non arriverebbero, quindi non creda alla favoletta che questi non c'hanno i soldi, c'hanno i soldi… e comunque non stiamo a parla' di grandi cifre eh».


Queste dichiarazioni di Buzzi, ora al vaglio degli investigatori, non solo le sole sul comando della Municipale. Il re delle coop sembra molto informato sull'argomento e racconta un aneddoto dietro l'altro. Storie che sono tutte da verificare.

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Il Messaggero