Buche, parchi e scuole: lavori in periferia, «Il Centro dimenticato»

Buche, parchi e scuole: lavori in periferia, «Il Centro dimenticato»
La lista della spesa ha dovuto subire radicali sforbiciate. A partire dai Municipi centrali della città, mentre è andata meglio in periferia, da Ottavia a Ostia....

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La lista della spesa ha dovuto subire radicali sforbiciate. A partire dai Municipi centrali della città, mentre è andata meglio in periferia, da Ottavia a Ostia. Dalla manutenzione stradale alla realizzazione di nuovi plessi scolastici, all’assessorato capitolino al bilancio, in vista della manovra previsionale del 2019, sono complessivamente arrivate richieste di lavori pubblici per 2,6 miliardi di euro, per un totale di 3.267 interventi, soltanto per il prossimo anno. Ma l’amministrazione di Virginia Raggi, come accade ogni anno di questi tempi, ha dovuto mettere mano alle forbici, prima che al portafoglio: alla fine, la delibera approvata dalla giunta comunale - attesa dal via libera definitivo dell’assemblea capitolina entro il 31 dicembre - ne ha finanziati meno di seicento, praticamente poco più di uno su cinque, per un investimento complessivo di 625 milioni e rotti.


LE STRUTTURE <QA0>
Il Campidoglio si era mosso per tempo, chiedendo già a fine giugno a dipartimenti centrali e Municipi di preparare la lista di opere da inserire nel piano triennale dei lavori pubblici, con la raccomandazione di puntare in primis sulla opere più urgenti e mettere in testa alle rispettive priorità i progetti maggiormente necessari per la città. A fare la parte del leone, come sempre, sono stati i dipartimenti, che hanno avanzato richieste per oltre due miliardi di euro, necessari a finanziare 1.587 interventi. In testa alle richieste ci sono l’Urbanistica - con 980 progetti per 947 milioni di euro - e il Simu (sviluppo infrastrutture e manutenzione urbana), che ha chiesto finanziamenti per 465 cantieri, pari a una spesa di 973 milioni.

I DISTRETTI <QA0>
La situazione più complessa riguarda come sempre i Municipi, nonostante l’incremento dei fondi messi a disposizione da Palazzo Senatorio per questo capitolo. Le ex circoscrizioni sono storicamente in grossa difficoltà, avendo competenza su una serie di questioni - dai 4.700 chilometri di strade della viabilità secondaria alla gestione di asili nido e scuole dell’infanzia - che li pone sulla prima linea dell’amministrazione locale. Complessivamente, i 15 distretti della Capitale (undici a guida M5S e quattro governati dal centrosinistra) hanno chiesto 1.680 interventi - mediamente con cifre più contenute rispetto ai progetti presentati dai dipartimenti capitolini - per un costo totale di 597 milioni: in testa alle richieste il VI Municipio, quello di Tor Bella Monaca e dell’estrema periferia orientale della città, con 349 progetti per 170 milioni. A conti fatti, si sono dovuti accontentare di molto meno.

LE OPERE <QA0>
Nel piano triennale dei lavori pubblici ci sono però diversi interventi di rilievo finanziati già per il 2019. A partire dalla mobilità, con 2,6 milioni per la realizzazione della nuova linea tranviaria dai Fori Imperiali (largo Corrado Ricci) a piazza Vittorio, 7 milioni per il Grab (il grande raccordo anulare per le biciclette), un milione per il prolungamento dell’alimentazione elettrica dei filobus da Porta Pia a via Volturno e 2,5 complessivi per completare i parcheggi adiacenti alle stazioni della metro B1 di piazza Annibaliano e piazza Conca d’oro. Quindi la manutenzione straordinaria delle strade, storica nota dolente della Città eterna: qui, tra i vari progetti finanziati, ci sono quelli per il rifacimento di via di Boccea (due milioni), via Cassia Nuova (1,6 milioni), via della Magliana (2,5), via Renato Fucini (2), viale Oceano Pacifico (1,6), via dei Cerchi (2), lungotevere Maresciallo Cadorna (800 mila euro).

I PIANI <QA0>

Nel bilancio di previsione 2019 è affrontato anche lo sviluppo di alcuni piani lanciati dal Comune negli ultimi anni. A partire dalla realizzazione di nuovi ponti: a disposizione ci sono 44,2 milioni per quello dei Congressi e 1,8 per il nuovo ponte della Scafa, tra Ostia e Fiumicino. Poi ci sono i fondi per l’isola pedonale del rione Monti, quelli per la pedonalizzazione di una parte di Ostia Antica e per la riorganizzazione delle piattaforme stradali di via del Tritone, via dei Due Macelli e aree limitrofe, chiesta anche dal I Municipio dopo l’apertura della Rinascente. Poi ci sono i fondi per i beni culturali: a partire proprio dalla piazza del Campidoglio, dove è previsto il restauro della pavimentazione e delle facciate di Palazzo Senatorio, del Palazzo del Conservatori e di Palazzo Nuovo, per un investimento di 2,4 milioni.
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Il Messaggero