Le zone più a rischio - per pneumatici, semiassi e carrozzerie - sono il centro storico, Ostia, Tor Bella Monaca e l’Appio. Almeno a leggere i dati delle richieste di...
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A rendere le strade particolarmente dannose per auto e moto è principalmente la mancanza di un’adeguata manutenzione (ordinaria e straordinaria) che, ovviamente, si ripercuote soprattutto sulle arterie che sopportano il maggiore carico di traffico veicolare. Da qui arrivano buche, sampietrini sconnessi, radici che danneggiano l’asfalto, rami in caduta libera. Secondo un report della polizia locale, inoltre, è sulle consolari che si registra il numero più alto di incidenti dovuti a voragini aperte sul fondo stradale e alberi pericolanti, dalla Casilina alla Cassia: i risarcimenti per i danni causati alle vetture ne sono la diretta e immediata conseguenza.
Le ex circoscrizioni con le maggiori insidie sono, secondo i dati dei vigili urbani, quelle attraversate dalle arterie abitualmente più dissestate. È il caso del municipio IV, che non a caso si estende intorno all’asse della Tiburtina - la seconda strada cittadina per numero di incidenti, secondo i dati dei vigili urbani - è delimitato da Nomentana e Prenestina, anch’esse vie ad alto tasso di sinistri, ed è attraversato da via Collatina. Nel municipio XV, quello di Roma nord, il numero di incidenti (e di conseguenti risarcimenti da pagare per l’amministrazione capitolina) è mantenuto alto in primis da via Cassia - una delle arterie con i maggiori problemi di manutenzione in assoluto - ma anche da via Flaminia nuova, viale di Tor di Quinto e (in parte) via Trionfale. Nel resto della città, si segnalano in negativo la Salaria - in una sola serata, lo scorso anno, oltre cento tra automobilisti e scooteristi finirono in panne per una enorme voragine che si era aperta all’altezza di Villa Spada - ma anche via di Torrevecchia, viale del Muro Torto, via Gregorio VII, via Casal del Marmo e via dei Prati Fiscali. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero