Roma, lavori all'Idroscalo di Ostia: riaffiora il bunker segreto della II guerra mondiale

Un bunker della seconda guerra mondiale è tornato alla luce all'Idroscalo di Ostia. Dopo mesi di lavori, le operazioni di bonifica, grazie all'impegno di alcuni...

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Un bunker della seconda guerra mondiale è tornato alla luce all'Idroscalo di Ostia. Dopo mesi di lavori, le operazioni di bonifica, grazie all'impegno di alcuni volontari della Lipu, hanno portato alla luce la struttura. Si tratta di un rifugio costruito molto probabilmente per contrastare le forze da sbarco. Un'ipotesi autorevole e storicamente fondata, vista la sua posizione a due passi dal mare e in un incavo tra la terra ferma e la foce del fiume Tevere. Il bunker riaffiorato era stato infatti posto a difesa della costa della capitale. Il manufatto bellico era completamente ricoperto da sabbia, fango e vegetazione. Dopo un'attività di recupero, durata anni, prima è riemersa la cupola, poi le mura perimetrali e ora il deposito di armi, dove i soldati nascondevano le munizioni. Nei giorni scorsi, sono partiti anche i rilievi di un team di architetti che in sinergia con il centro di ricerche speleo-archeologiche "Sotterranei di Roma" stanno elaborando una ricostruzione in 3D.

 
IL MANUFATTO
«Stiamo procedendo alle ultime verifiche - ha spiegato Daniele Romani - soprattutto per capire quanto sia profondo il manufatto bellico. Una volta completato il progetto tridimensionale si potrebbe pensare anche delle visite virtuali». La Lipu sta anche pensando a un percorso di valorizzazione e restauro della struttura. Il processo di trasformazione partirà a breve. Il bunker sarà utilizzato come un "capanno di osservazione", dove sarà possibile posizionarsi per praticare il birdwatching. Al posto di cannoni e mitragliatrici ci saranno cannocchiali e macchine fotografiche che spunteranno dalle feritoie. Ma ci sarà spazio anche per mostre d'arte e visite storico-culturali.

I PERCORSI

«Abbiamo già preso contatti con alcune scuole - fa sapere Alessandro Polinori, responsabile del Centro Habitat Mediterraneo dove è stato scoperto il bunker - e appena terminati gli ultimi scavi saremo pronti a ospitare le scolaresche di Ostia». La passione della ricerca riemerge da questo territorio, evidentemente sensibile alle suggestioni della storia e dei suoi capitoli dolorosi. «Il nostro progetto è quello di organizzare in questo luogo - ripete Polinori - corsi e lezioni legati alla natura ma anche alla storia, per rivivere e ammonire. Una volta completato il recupero, la costruzione sarà ripulita e inserita tra le attrazioni». Dal bunker non partiranno più granate o colpi d'arma, ma scatti E flash a caccia di immagini rare.
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Il Messaggero