Roma, al Gay Pride un cartello anti-israeliano: Boicottiamo il turismo in Israele

Un invito al "boicottaggio di Israele" in una parata per i diritti delle persone omosessuali. Un paradosso, tenuto conto delle posizioni di questa democrazia proprio...

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Un invito al "boicottaggio di Israele" in una parata per i diritti delle persone omosessuali. Un paradosso, tenuto conto delle posizioni di questa democrazia proprio rispetto ai diritti dei gay. A pochi giorni dal drammatico attentato che ha ancora sconvolto Tel Aviv, al Gay Pride di Roma spunta un cartello-choc. Su uno dei carri, quello riconducibile ad alcuni centri sociali (la loro sigla è quella di “frocie fuori legge”), è apparso un poster, di colore blu, con la scritta: “Boicottiamo il turismo in Israele. Rifiutiamo colonialismo e apartheid”. Un invito che ignora quelle che sono le condizioni di vita delle persone Glbt in Israele (moltissime, palestinesi, trovano rifugio proprio in questo Paese, dopo essere state perseguitate per il loro orientamento sessuale). Sullo stesso tir, inoltre, era stato attaccato anche un altro cartello contro le forze dell'ordine (“tutto il mondo detesta la polizia”). «Vogliamo una città in cui le strade siano libere da militari, poliziotti, carabinieri e telecamere – spiegano in un comunicato le cosiddette “frocie fuori legge” - e in cui la libertà di attraversarle appartenga alle persone che questa città la vivono ogni giorno». 

 

Slogan che rischiano, ora, di creare anche un caso diplomatico, visto che la parata, che ha sfilato oggi per le strade del centro della città, gode del patrocinio – oltre che del Comune di Roma – delle ambasciate del Canada, della Gran Bretagna, di America, Australia, Germania e della delegazione del Quebec. «Vogliamo una città in cui le strade siano libere da militari, poliziotti, carabinieri e telecamere – spiegano in un comunicato le cosiddett “frocie fuori legge” - e in cui la libertà di attraversarle appartenga alle persone che questa città la vivono ogni giorno». 


La manifestazione, alla quale, secondo gli organizzatori, hanno preso parte 700mila persone, ha sfilato sotto lo slogan principale: "Chi non si accontenta lotta". Da Taylor Swift a Lady Gaga, da Madonna alla Raffa nazionale, fino ad Ambra. E poi Spice Girls, Heather Parisi, Sabrina Salerno: i grandi classici della dance music la fanno da padroni durante il Roma Pride. Non è stato solo un corteo ma una vera e propria festa itinerante e a cielo aperto come nella migliore tradizione del Gay Pride a Roma da 22 anni a questa parte. Anche i cani, quasi tutti, con i collari arcobaleno. La gradinata di una chiesa di Via Merulana dove si era appena celebrato un matrimonio è diventata improvvisamente scenografia per le nozze gay di una coppia di donne: c'è persino l'ironico prete con una croce arcobaleno sulla camicia a celebrare. Un cartello spunta dal suo zaino: '"Lo sposo tutti". Su un camion (in tutto sono 20) uno striscione si rivolge al presidente francese Francois Hollande, sempre sul tema delle unioni arcobaleno. Ci sono anche ragazzi arrivati dal Canada, con la loro bandiera nazionale e quella rainbow. Molti portano cartelli: 'Gay Ok' e "L'amore tra uguali non è così diverso". In piazza anche i gazebo di Amnesty International e quelli per la raccolta di firme per i referendum sociali: scuola, trivelle, inceneritori e beni comuni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero