A Roma la tigre di Sumatra, il Bioparco: «Sopravvivono anche grazie a noi»

A Roma la tigre di Sumatra, il Bioparco: «Sopravvivono anche grazie a noi»
Sono circa 400 le tigri di Sumatra presenti nel nostro pianeta e un esemplare vive al Bioparco di Roma insieme alla tigre del Bengala. La buona notizia è che da oggi le due tigri...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Sono circa 400 le tigri di Sumatra presenti nel nostro pianeta e un esemplare vive al Bioparco di Roma insieme alla tigre del Bengala. La buona notizia è che da oggi le due tigri hanno una nuova sistemazione. E infatti è stato inaugurato il nuovo spazio espositivo in cui vivono Jasmine e Kasih, più di 1000 metri quadrati in cui muoversi e arrampicarsi.




Le tigri di Sumatra sono presenti in natura con 6 sottospecie e attualmente solo il 7 percento di queste vive nel suo territorio originario cioè proprio l’isola indonesiana di Sumatra. E’ una delle specie maggiormente minacciate al mondo, rischia cioè l’estinzione.



“Le tigri di Sumatra rischiano di scomparire e grazie a strutture come la nostra riescono a sopravvivere noi facciamo parte – afferma Federico Coccìà, presidente della Fondazione Bioparco di Roma - di un progetto di conservazione e protezione di questo animale. Le cause dell’estinzione della tigre sono: la deforestazione, l’inquinamento, il bracconaggio, la caccia, i trofei e anche l’affollamento e la cementificazione di zone, che dovrebbero rimanere naturali”.



E infatti il Bioparco ha cura degli animali che non possono vivere in natura. Dopo quasi 100 anni c’è una nuova area espositiva, di circa 1000 metri quadrati, più che raddoppiata rispetto a quella precedente, che era formata solo da un piazzale di cemento; è stato riprodotto un habitat naturale con corsi d’acqua, grandi vasche e vegetazione tropicali. Per ora i due esemplari sono in due sezioni separati, da una parte c’è Jasmine e nel recinto accanto Kasih che letteralmente significa “grazie”.



“Sono inoltre presenti ampie vetrate che seguono il perimetro dell’area e che permettono al pubblico di osservare questi magnifici felini molto da vicino e una sezione educativa con installazioni didattiche che evidenziano le caratteristiche salienti della specie, con particolare riferimento all’eco-etologia, alle minacce di estinzione e ai progetti di conservazione in natura”, spiega Coccìa. Ed ecco allora che bambini, famiglie e visitatori potranno conoscere meglio questo bellissimo esemplare di 2 metri di lunghezza e 30 chili di peso. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero